Nei primi sei mesi dell’esercizio 2019-2020, chiusi lo scorso 31 marzo, Abitare In ha riportato ricavi consolidati per 33,6 milioni, in aumento del 63,1% su base annua. Un incremento riconducibile per 5 milioni all’acquisto dell’area di Palazzo Naviglio e per 28,6 milioni all’avanzamento dei lavori dei cantieri in corso.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda si è attestato a 5,7 milioni (-6,8% a/a) e l’Ebitda adjusted a 6,6 milioni (+8% a/a), quest’ultimo rettificato dei costi figurativi di 902mila euro derivanti dall’applicazione dell’IFRS2 relativa all’assegnazione di stock grant.
L’Ebt consolidato adjusted si è fissato a 5,3 milioni (5,4 milioni al 31 marzo 2019), scontando l’incremento dei costi per 2 milioni legati al Covid-19 maturati dal cantiere Abitare In Maggiolina.
La decisione di spesare integralmente i 2 milioni di costi nel primo semestre è dovuta a una precisa scelta della società di voler sostenere la filiera in un momento particolare per l’economia e il settore delle costruzioni, sobbarcandosi maggiori costi e rinunciando alle penali previste in caso di ritardi nei lavori.
Il conto economico si è chiuso infine con un utile di 3,1 milioni e un utile netto adjusted di circa 4 milioni (3,8 milioni al 31 marzo 2019).
Ad oggi il portafoglio ordini conta 642 unità tipo per 249,9 milioni. Si segnalano inoltre caparre e anticipi contrattualizzati per 73,5 milioni (+32% vs 18 dicembre 2019).
Dal lato patrimoniale, al 31 marzo 2020 l’indebitamento finanziario netto sale a 43,2 milioni (32 milioni al 30 settembre 2019), a seguito soprattutto dell’assorbimento di 10,5 milioni dalla gestione operativa e di 0,5 milioni dall’attività di investimento.
Per quanto riguarda l’outlook, Abitare In ha sottolineato che, sulla base dei dati ad oggi disponibili, le previsioni di piano per gli esercizi 2020-21 si siono mantenute valide nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19.
La qualità e quantità dei progetti in pipeline, insieme all’industrializzazione e informatizzazione dei processi del peculiare modello di business, consentiranno alla società di ridurre gli impatti derivanti dal fermo delle attività durante il periodo di quarantena, recuperando a livello consolidato i ritardi sui singoli cantieri. Un risultato che sarà raggiunto anche attraverso il parallelo incremento degli investimenti che la società potrà dedicare agli sviluppi sfruttando gli strumenti messi a disposizione delle imprese dal DL Liquidità e in particolare attraverso i finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia.
Dinamica sostenta anche dall’incremento dei ricavi in virtù della forte domanda di mercato, sempre resiliente a Milano, e della maggiore richiesta di un prodotto casa coerente con le caratteristiche dell’offerta targata Abitare In.
La società ha ricordato infine che, successivamente al periodo di lock down sono stati effettuati finanziamenti ipotecari sui veicoli del gruppo per 70 milioni, senza utilizzo di garanzie pubbliche, e concesso un affidamento di ulteriori 41 milioni per il rilascio di fideiussioni a garanzia di caparre e anticipi dei clienti.