Azimut partecipa ad una delle maggiori operazioni di Private Investment In Public Equity in INWIT (Infrastrutture Wireless Italiane), il più grande tower operator italiano e secondo operatore indipendente in Europa.
L’investimento di Azimut in INWIT avviene attraverso un co-investimento in un veicolo controllato da Canson Capital Partners e contestualmente a quello del consorzio guidato da Ardian, società privata di investimento leader a livello mondiale.
L’investimento in INWIT permetterà alla clientela Azimut di avere una esposizione a un settore strategico come quello delle torri di trasmissione che ha dimostrato, anche a seguito dell’emergenza Covid-19, tutta la sua rilevanza per il progresso tecnologico del Paese.
L’operazione è contestuale a quella annunciata da Ardian e TIM, la quale prevede che un consorzio di investitori istituzionali controllato da Ardian medesima investa in una holding, in cui confluirà il 30,2% della partecipazione in INWIT detenuta da TIM.
Nel dettaglio, il veicolo di diritto lussemburghese Azimut Private Equity I SCSp opererà in co-investimento con Canson Capital Partners, guidato dal co-fondatore Matteo Canonaco, e Marco Patuano, industry leader nel settore delle telecomunicazioni europee.
Azimut PE I, attraverso un veicolo controllato da Canson Capital Partners acquisirà da TIM, subordinatamente all’avveramento di determinate condizioni sospensive, una quota fino al 3% del capitale di INWIT, alla medesima valorizzazione dell’operazione di vendita ad Ardian.
Il target di raccolta capitali per l’operazione Azimut PE I è fino a 110 milioni e sarà raggiunto attraverso il coinvolgimento di investitori qualificati italiani ed europei e con ricorso a leva finanziaria.
Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, commenta: “Ancora una volta, Azimut dimostra capacità di innovare e di creare soluzioni mai presentate prima sul mercato. Partecipare a questa transazione è una dimostrazione delle opportunità di investimento che possiamo offrire in esclusiva ai nostri clienti e ci attendiamo per loro ritorni annui a due cifre”.