Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 3,5% e resistendo meglio dell’omologo europeo (-4,5%), frenando anche il Ftse Mib (-3,4%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund rimasto in area 165-170 pb, il comparto bancario ha visto scattare i realizzi, dopo il rialzo della seduta precedente sostenuto anche dalle parole di Andrea Enria, responsabile della Vigilanza BCE, che in un’intervista ha aperto a potenziali M&A nel settore.
Sul Ftse Mib male Mediobanca (-5,7%), che ha avviato un buy-back su certificati per circa 60 milioni e in attesa della decisione della Vigilanza sulla richiesta presentata da Leonardo Del Vecchio, e UniCredit (-4,2%), che ha collocato un bond.
Sul Mid Cap rallenta Mps (-2,5%), in attesa di aggiornamenti sulla possibile operazione di de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.