La Corte di giustizia europea ha dato ragione alla famiglia Malacalza nel ricorso contro la decisione della Bce di non permettere l’accesso alla documentazione relativa alla decisione di commissariare la banca l’1 gennaio 2019.
Un atto che, con la nomina dei tre commissari Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano, ha di fatto estromesso la finanziaria della famiglia di imprenditori piacentini dalla guida della società. La gestione dei commissari ha approvato l’aumento di capitale della banca da 700 milioni senza diritto di opzione e sottoscritto dal Fidt che ha diluito la Malacalza investimenti dal 27,5% del capitale al 2%.
La Malacalza investimenti era ricorsa alla Corte di Giustizia europea dopo che la Bce aveva respinto per ben due volte, si legge nel documento Ue pubblicato online, le richieste di accesso agli atti della finanziaria, una il 13 marzo 2019 e l’altra il 12 giugno 2019. Per questo Malacalza investimenti ha fatto ricorso all’organismo di giustizia.
“Poiché il ricorso non è né manifestamente irricevibile né manifestamente infondato, occorre accogliere le conclusioni della ricorrente” è la conclusione del tribunale Ue.