Altre compagnie assicurative erano state sondate per un possibile intervento nell’aumento di capitale da 500 milioni di Cattolica prima della mossa di Generali.
Secondo il Sole 24Ore, Cattolica (con il supporto dell’advisor Kpmg) già da maggio si stava muovendo per cercare un investitore strategico da coinvolgere nell’operazione. Sarebbe stato tastato il terreno di compagnie sia italiane (Unipol e Vittoria) che estere (Allianz, il Corriere della Sera riporta anche i nomi di Axa e Groupama).
Poi è arrivata la rapida mossa di Generali, che ha annunciato ieri l’avvio di una partnership strategica con Cattolica nell’ambito della quale entrerà nel capitale della stessa Cattolica con una quota del 24,4% tramite un aumento di capitale riservato da 300 milioni, che prevede l’emissione di 54,054 milioni di azioni al prezzo di 5,55 euro per azione.
La sottoscrizione dell’aumento è subordinato alla trasformazione di Cattolica in Spa, che dovrà essere deliberata dall’assemblea straordinaria entro il prossimo 31 luglio e che diverrà efficace dal 1° aprile 2021.
Cattolica prevede poi di deliberare un ulteriore aumento a favore di tutti gli azionisti per un valore di massimi 200 milioni da effettuarsi successivamente (che Generali sottoscriverà pro-quota), al fine di completare il rafforzamento patrimoniale come si attende l’Autorità di Vigilanza.
Si ricorda, infine, che tra oggi e domani si terrà l’assemblea di Cattolica chiamata a deliberare sul suddetto aumento di capitale e sulla riforma della governance.
Intorno alle 10:45 il titolo segna un calo dell’1,1% a 4,93 euro, scontando qualche realizzo dopo il balzo del 38,1% messo a segno ieri in scia all’annuncio dell’accordo. Le azioni Generali salgono dello 0,7% a 13,39 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (+0,7%).