Il futuro del mercato immobiliare potrebbe rivelarsi meno negativo delle attese, con il settore residenziale che dovrebbe accusare il contraccolpo minore e prepararsi a un rilancio post-Covid 19 spinto da una “nuova domanda”.
Sono queste le indicazioni emerse dal report dell’ufficio studi di Gabetti e Patrigest che, dopo aver evidenziato i dati settoriali del periodo gennaio-marzo 2020, hanno analizzato i fattori che caratterizzeranno il trend dei prossimi mesi.
Per quanto riguarda il settore residenziale, durante i primi tre mesi del 2020 sono state realizzate 117.047 transazioni, in calo del 15,5% su base annua. Una contrazione destinata ad aumentare nel periodo successivo considerando anche l’evoluzione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e il conseguente lockdown.
Ciononostante, il report di Gabetti sottolinea che “al netto di situazioni di scarsa liquidità improvvisa delle famiglie, chi aveva intenzione di comprare casa ha continuato a cercarla”.
Una dinamica che potrebbe pertanto invertire rotta a breve, considerando anche l’abbordabile livello di costo dei mutui e la tendenza delle famiglie italiane a ricorrere a investimenti immobiliari in situazioni di crisi. Nell’ambito del credito si segnala che già a maggio scorso le richieste di mutuo per acquisto abitazione hanno registrato i primi segnali di ripresa.
I prezzi delle abitazioni dovrebbero mantenersi sugli standard attuali, soprattutto nell’ambito degli appartamenti nuovi e di quelli di buon livello qualitativo, con una contrazione soprattutto in quelli usati e in zone dalla bassa liquidità.
Ipotizzabile un cambiamento della domanda con una maggiore richiesta di spazi esterni, camere studio e in linea generale case più ampie e flessibili. Un’attesa che si conferma positiva per Abitare In, società quotata a Piazza Affari, che ha da sempre messo al centro della sua offerta un prodotto casa “tailor made” sulla base delle esigenze della propria clientela.
Spostando l’attenzione al settore degli uffici, l’assorbimento stimato per Milano è stato pari a 103.000 mq e di circa 24.300 mq a Roma. Nel report l’ufficio studio di Gabetti ipotizza “un aumento della richiesta di rinegoziazione/rinnovo da parte dei conduttori, anche se attualmente non quantificabile”.
Il ricorso allo smart working rappresenta uno dei principali driver che cambierà il mercato, con un conseguente minore utilizzo di spazi a uso ufficio e potenziale disdetta di contratti di locazione in essere.
Al tempo stesso, le richieste di spazio per contrastare il virus potrebbero alimentare una maggiore domanda di mq per postazione lavorativa in grado di garantire il distanziamento sociale.
Il retail ha visto da un lato l’emergenza sanitaria e il lockdown impattare in maniera significativa, ma al tempo stesso è stato registrato un incremento della domanda verso la GDO, caratterizzata da una maggiore richiesta di servizi integrati con la logistica, settore quest’ultimo che dovrebbe rimbalzare nell’ultimo trimestre.
Infine, il segmento Hotel ha subito inevitabilmente l’impatto negativo del Covid-19 e resta ovvia la riduzione del numero degli ospiti per gli alberghi italiani da qui a fine anno. Per il futuro, sottolinea l’ufficio studi, “il sentiment rimane positivo soprattutto dopo che, si presume, verrà introdotto il vaccino contro il Covid-19.