Utility – A maggio output elettrico -3% a/a. Record rinnovabili, coprono il 51,2% della domanda

A maggio 2020 secondo quanto rilevato dal gestore della rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 22,7 miliardi di kWh, in diminuzione del 10,3% rispetto allo stesso mese del 2019.

Un valore ottenuto con due giorni lavorativi in meno (20 vs 22 giorni) e una temperatura media mensile superiore di 3,5°C rispetto a maggio dello scorso anno. La riduzione dei consumi ha risentito in maniera minore rispetto ai mesi precedenti dell’impatto delle misure introdotte per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19, mostrando graduali segnali di ripresa. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura mantiene la variazione sostanzialmente uguale (-10,4%).

La domanda dei primi cinque mesi dell’anno risulta in calo del 8% rispetto al corrispondente periodo del 2019. In termini rettificati la variazione è pari a -8,8%.

A livello territoriale la variazione tendenziale di maggio 2020 è risultata ovunque negativa: -11,9% al Nord, -9,7% al Centro e -7,2% al Sud.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a maggio 2020 ha fatto registrare un incremento del 9,9% rispetto al mese precedente.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 21,79 €/MWh nel mese in esame, in contrazione del 57% rispetto a maggio 2019 (50,67 €/MWh).

Nel mese in esame, la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 94,4% con produzione nazionale e per la quota restante (5,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 51,2% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (41%): si tratta del valore mensile più alto di sempre.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,6 miliardi di kWh) è diminuita del 3% su base annua. In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+25,1%), idroelettrica (+12,2%) ed eolica (+6,3%), in calo invece le fonti termoelettrica (-14,4%) e geotermica (-2,2%).

La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a maggio scorso è stata pari a 42.772 MW, registrata martedì 19 maggio tra le ore 11 e le ore 12, inferiore del 7,7% rispetto al valore registrato alla punta dello stesso mese del 2019.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a maggio 2020, pur mostrando segnali di ripresa rispetto ai mesi precedenti, sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, che hanno risentito del calo della produzione termoelettrica (-14,4%), che non è stata compensata dal maggior output idroelettrico (+12,2%), fotovoltaico (+25,1%) ed eolico (+6,3%).

I dati in esame sono invecepositivi per realtà come Erg (esposta anche a idroelettrico e fotovoltaico), Falck Renewables (esposta anche al fotovoltaico) e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (+6,3%).