Mercati – Restano volatili, Europa debole con Milano a -0,5%

Prevalgono le vendite nel Vecchio Continente dopo l’avvio incerto di Wall Street, in un contesto appesantito dai timori per l’accelerazione dei contagi da coronavirus che potrebbe compromettere la ripresa economica.

A Piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,5% in area 19.340 punti, sottotono come il Ftse 100 di Londra (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%) mentre resiste sopra la parità il Dax di Francoforte (+0,2%).

Oltreoceano viaggiano contrastati Dow Jones (-0,1%) S&P500 (+0,4%) e Nasdaq (+0,8%), che si avviano comunque a chiudere il miglior trimestre dal 1998 dopo il crollo di marzo, nonostante un ritorno alla volatilità nelle ultime sedute in concomitanza con il riacutizzarsi della pandemia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che il peggio debba ancora arrivare, nonostante i contagi nel mondo abbiano superato i 10 milioni e le vittime siano oltre mezzo milione.

Tuttavia, alcuni segnali positivi dall’agenda macroeconomica infondono un cauto ottimismo per la ripresa dell’economia. In particolare, il Pmi manifatturiero cinese di giugno è salito inaspettatamente a 50,9 da 50,6 di maggio, superando le attese (50,4) e registrando la crescita più marcata da marzo, con un aumento dei nuovi ordini per il quarto mese consecutivo.

In mattinata sono stati diffusi anche i dati preliminari di giugno sull’inflazione dell’eurozona (in rialzo a +0,3% a/a) e dell’Italia, ancora negativa su base annua (-0,2%) ma in marginale recupero rispetto a maggio (+0,1%). Per quanto riguarda gli Usa, a giugno l’indice manifatturiero della regione di Chicago risulta sotto le attese, pur risalendo a 36,6 punti dai 32,3 di maggio, mentre l’indice del Conference Board sulla fiducia dei consumatori risale a 98,1 punti.

Sul versante geopolitico, il parlamento cinese ha approvato la legislazione sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, mossa che ha contribuito ad alimentare le tensioni con gli Stati Uniti. L’amministrazione Trump ha sospeso alcuni benefici commerciali di cui godeva l’ex colonia britannica, che ora rischia di perdere il suo status di hub finanziario globale.

Scintille anche sul fronte Usa-Europa, dopo la decisione dell’Ue di estendere le limitazioni agli ingressi dei viaggiatori americani, ammettendo solo chi entra nel Vecchio Continente per ragioni necessarie al fine di limitare i contagi da coronavirus.

Intanto sul Forex l’euro/dollaro arretra in area 1,122 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale leggermente a 107,7 in attesa di un intervento di Jerome Powell, presidente della Fed, in programma nel tardo pomeriggio europeo.

Tra le materie perdono terreno le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,8%) a 41,5 dollari e il Wti (-0,7%) a 39,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 172 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,24%.

Tornando a Piazza Affari gli acquisti premiano in particolare Stm (+2,4%). Ben intonate le utilities, soprattutto Snam (+2%) e Terna (+1,8%) mentre arretrano le banche dopo i rialzi di ieri, con Mediobanca (-3,4%), Bper (-3,3%) e Banco Bpm (-3,2%) fra le più penalizzate.