Mps – Via libera del cda a scissione parziale di 8,1 mld di Npe a favore di Amco

I cda di Mps e di Amco, società detenute rispettivamente al 68,247% e al 100% dal Mef,
hanno approvato il progetto relativo alla scissione parziale non proporzionale con opzione asimmetrica da parte di Mps in favore di Amco di un compendio composto da crediti deteriorati (Npe) per 8,1 miliardi (4,8 miliardi di Npl e 3,3 miliardi di Utp), attività fiscali (Dta), altre attività, debito finanziario, altre passività e patrimonio netto.

Il progetto è subordinato al verificarsi di una serie di condizioni, prima fra tutte la positiva valutazione da parte della BCE, che dovrà analizzare anche gli impatti e la sostenibilità patrimoniale dell’operazione per Mps.

In particolare, l’operazione, comporterà per Mps:

  • un avanzamento nel piano di de-risking: l’Npe ratio lordo scenderà dal 12,4% al 4,3% e il Texas ratio da circa l’86% al 43% (pro-forma sui dati al 31 dicembre 2019);
  • una riduzione di alcuni ratio patrimoniali: il CET1 phase-in calerà dal 14,7% al 13,3% e il CET1 fully loaded dal 12,7% all’11,1% (pro-forma sui dati al 31 dicembre 2019);
  • un recupero di redditività grazie al minore costo del credito e al miglioramento del costo del funding.

Per Amco l’operazione comporterà:

  • la prosecuzione nel percorso di crescita, raggiungendo 33,4 miliardi di Asset Under Management adjusted a giugno 2020, distribuiti su tutto il territorio nazionale;
  • il consolidamento della leadership nel comparto degli Utp (inadempienze probabili) in Italia, con una gestione volta alla sostenibilità dell’impresa.

Nell’ambito dell’operazione, Amco emetterà nuove azioni con un rapporto di cambio pari a 0,4000 azioni di  di nuova emissione per ogni azione di Mps che sarà oggetto di annullamento.

Le azioni Amco di nuova emissione (azioni di categoria B) e assegnate per effetto della
scissione non avranno diritto di voto e non saranno negoziate su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione.

Le azioni B Amco di nuova emissione saranno assegnate ai soci di Mps e le corrispondenti azioni Mps saranno annullate in capo agli stessi in misura non proporzionale (circa il 90% all’azionista di maggioranza e circa il 10% agli altri azionisti).

In funzione del rapporto di cmbio e dei rapporti di distribuzione sopra citati:

  • al Mef saranno assegnate 0,0638 azioni B AMCO per ogni azione Mps posseduta e saranno annullate 0,1595 azioni Mps per ogni azione Mps posseduta;
  • a ciascuno dei soci di minoranza Mps saranno assegnate 0,0152 azioni B Amco per ogni azione Mps posseduta e saranno annullate 0,0380 azioni Mps per ogni azione Mps posseduta.

Gli azionisti di minoranza di Mps (inclusa Mps, nei limiti delle azioni proprie possedute) potranno richiedere di non essere assegnatari delle suddette azioni B Amco di non vedersi annullate azioni Mps e, quindi, di rimanere azionisti esclusivamente di Mps incrementando in termini percentuali la propria partecipazione nel capitale della banca (opzione asimmetrica).

La Commissione Europea – Directorate General for Competition – ha ritenuto l’operazione in linea con le condizioni di mercato. Inoltre, sono in essere interlocuzioni con Consob per gli aspetti di competenza.

(segue approfondimento)