Nexi – Con acquisto merchant acquiring da Intesa SP impatto positivo di 95 mln sull’Ebitda nel 2020

Nexi ha perfezionato l’acquisizione del ramo d’azienda merchant acquiring di Intesa Sanpaolo, genererà un aumento dell’Ebitda di gruppo atteso di circa 95 milioni nel 2020 e un aumento high teens del cash EPS a partire dal 2020.

L’acquisizione è avvenuta in esecuzione degli accordi annunciati lo scorso 19 dicembre 2019 e a seguito dell’avveramento delle condizioni sospensive previste dai medesimi accordi, ivi comprese l’ottenimento delle autorizzazioni da parte della Banca d’Italia e dell’Autorità Antitrust europea.

L’operazione include anche una partnership ultraventennale con Intesa Sanpaolo per la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti del gruppo Nexi nel mondo dei servizi per gli esercenti e l’estensione, di analoga durata, della partnership già in essere nei
servizi di issuing e ATM acquiring.

Grazie a suddetto deal, Nexi consolida il suo posizionamento nel mondo dei servizi per
gli esercenti attraverso un incremento della scala operativa delle attività di merchant
acquiring, a fronte di una maggiore diversificazione dei ricavi, e con la conseguente
possibilità di mettere a disposizione dei clienti di Intesa Sanpaolo tutta l’innovazione dei suoi servizi e prodotti.

Il corrispettivo per l’acquisizione, pari a 1 miliardo, è stato finanziato facendo ricorso ai proventi dell’emissione del prestito obbligazionario equity-linked collocato ad aprile 2020 (scadenza aprile 2027) e ad un finanziamento bancario a termine, erogato da un pool di banche, per un importo nominale di 466,5 milioni (scadenza giugno 2025) che hanno sostituito il finanziamento ponte originario da 1 miliardo (con scadenza massima fine 2021).

In base alle intese, al momento del closing Intesa Sanpaolo ha retrocesso a Nexi l’importo dei flussi di cassa generati dal ramo d’azienda nel primo semestre del 2020, pari a oltre 60 milioni.

Sempre in esecuzione degli accordi, Mercury UK HoldCo, azionista di riferimento di Nexi, ha concluso la cessione a Intesa Sanpaolo di una partecipazione pari al 9,9% del capitale della società senza diritti di governance connessi.