Mattinata poco mossa per le borse europee, con Milano che, intorno alle ore 12:00, si muove in ribasso dello 0,5% in area 19.262,30 punti. Nel frattempo il Ftse 100 di Londra e il Cac40 di Parigi cedono lo 0,5% mentre Dax30 di Francoforte e l’Ibex35 di Madrid lasciano sul terreno lo 0,4 per cento.
Il sentiment degli investitori resta diviso tra l’entusiasmo per i primi segnali di ripresa dell’economia e i timori per la crescente diffusione della pandemia in diversi paesi.
Le preoccupazioni riguardanti l’incremento dei malati, tale da compromettere la riapertura delle attività e frenare il recupero dell’economia globale, continuano a pesare sulle contrattazioni alla luce anche dell’aumento record di 47 mila nuovi casi negli Usa.
In merito il massimo esponente della materia, il virologo statunitense Anthony Fauci, ha avvisato che il numero di contagi potrebbe crescere a un ritmo di 100 mila al giorno se le persone non inizieranno a cambiare i propri comportamenti e a seguire le raccomandazioni di salute pubblica.
Nel frattempo l’agenda macro odierna ha lasciato intravedere una ripresa economica all’orizzonte più veloce del previsto con l’economia cinese a guidare la ripartenza.
Inaspettato il progresso messo a segno dalle vendite al dettaglio in Germania che a maggio sono balzate del 13,9% su base mensile, superando nettamente il +3,9% previsto dagli analisti e rimbalzando dal -6,5% della rilevazione precedente.
La lettura finale dell’indice Markit PMI manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 47,4 punti, al di sopra della rilevazione preliminare e della stima degli analisti, entrambe pari a 46,9 punti (39,4 punti dato maggio). L’indicatore ha toccato il suo valore più alto in 4 mesi, confermando come la severa contrazione dell’economia manifatturiera dell’eurozona sia in fase di recupero.
Sul Forex, il cambio euro dollaro scende a 1,1218 (Eur/Usd) e il dollaro/yen a 107,48 (Usd/Jpy)
Tra le materie prime, l’oro sale a 1.805,7 dollari l’oncia. In rialzo anche le quotazioni del greggio con il Brent (+2,7%) a 42,39 dollari al barile e il Wti (+2,8%) a 40,37 dollari al barile, in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano sale all’1,27% con il relativo spread verso il Bund tedesco in aumento a 174 punti base.
Tornando a Piazza Affari, denaro su Buzzi (+1,6%), Recordati (+1,3%) e Nexi (+1,3%). Focus sui bancari dopo che gli azionisti di Ubi (-0,9%) hanno preso tempo per decidere sull’offerta lanciata da Intesa Sanpaolo (-1%).