Eni – Candiderà al bando UE il progetto per il nuovo hub Ccs di Ravenna

“L’emergenza coronavirus ci impone di accelerare la trasformazione che coinvolge tutti i business della società e abbiamo bisogno di cassa fresca per poter investire in questa svolta: dobbiamo definitivamente allontanarci dalla volatilità delle fluttuazioni del prezzo del petrolio che ci sta bloccando ormai da 6 anni”.

È quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi in un’intervista al Sole 24 Ore sulle prossime mosse della società nel settore dell’energia “blu”.

Eni intende candidare al primo bando del Fondo per l’innovazione europeo, il progetto per il nuovo hub di Ravenna, che darà vita al più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di anidride carbonica (Ccs), grazie agli strumenti messi a punto da Bruxelles a sostegno della decarbonizzazione dell’Europa.

La cattura e lo stoccaggio di CO2 permetterà, da un lato, di sfruttare l’immenso volume di stoccaggi che arriva dai giacimenti a gas offshore ormai esauriti del medio Adriatico e, dall’altro, metterà a fattor comune in un grande progetto di economia circolare le infrastrutture esistenti ancora operative.

L’obiettivo, spiega Descalzi, è “arrivare a produrre energia a un prezzo conveniente, ma l’aspetto più importante è che potremo offrire ai nostri clienti un’elettricità completamente decarbonizzata e questo rappresenterà un valore aggiunto fondamentale per tutto il nostro retail”.

Riguardo alle tempistiche del progetto, per l’Ad di Eni “l’obiettivo è riuscire a sanzionare il progetto per il 2023, dopodiché penso che l’attività realizzativa per la prima fase prototipale sarà abbastanza veloce. A quel punto, ritengo che nel giro di un anno e mezzo, riusciremo a realizzare i primi stoccaggi”.