Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, ha espresso perplessità sulla recente mossa di Leonardo Del Vecchio di richiedere alla Vigilanza il via libera a salire in prossimità del 20% del capitale di Mediobanca, di cui anche il gruppo bolognese è socio con l’1,96 per cento.
“Sono perplesso. Dando per scontato che Del Vecchio possiede sicuramente i requisiti patrimoniali e di onorabilità per detenere una quota di tale entità in una banca, mi chiedo quale sia il senso industriale di questa operazione”, ha affermato Cimbri in un’intervista rilasciata a Repubblica.
“A mio avviso questa vicenda presenta ampie aree di ambiguità. Delfin era partita facendo delle critiche alla gestione e al management di Mediobanca, poi è tornata sui suoi passi immagino per favorire il buon esito dell’iter autorizzativo.
“Vedremo cosa succederà all’assemblea di ottobre. Certo è che con il 20% si può dare stabilità al management ma lo si può anche destabilizzare. Anche successivamente”, ha aggiunto il Ceo di Unipol.
Il manager si è detto poi non favorevole alla proposta presentata dal fondo attivista Bluebell Partners di distribuire la quota detenuta da Mediobanca in Generali (circa il 13%) ai propri soci come dividendo straordinario. “Mi sembra una proposta insensata. Facendolo riduci il patrimonio di Mediobanca e la rendi più debole in un momento in cui anche la BCE ha chiesto di non distribuire dividendi per non intaccare il capitale”, ha spiegato il manager.
Cimbri, infine, ha parlato anche dell’Ops promossa da Intesa Sanpaolo su Ubi, riportando che l’operazione “che rafforza il sistema bancario, che produce sinergie ed economie di scala”. Riguardo a Ubi, il manager ha dichiarato: “Sono fiducioso che la scelta degli azionisti Ubi sarà orientata alla ricerca del valore”.
Per Bper, che rileverà alcuni sportelli in caso di esito positivo dell’Ops e ci cui Unipol detiene circa il 20% del capitale, “sarà una straordinaria opportunità di crescita, grazie a un milione di clienti in più che porteranno anche 30 miliardi di impieghi e raccolta”.