Il Ftse Italia Banche chiude con una flessione dell’1,1% e resistendo meglio dell’omologo europeo (-2,1%), rallentando anche il Ftse Mib (-0,6%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, con lo spread rimasto in area 165 pb, sul comparto bancario sono proseguiti i realizzi.
Sul Ftse Mib le prese di beneficio colpiscono, tra le altre, UniCredit (-0,9%) e Mediobanca (-1%).
Sul Mid Cap frenano Mps (-1,5%), con il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che in un’intervista ha confermato il Tesoro che intende uscire dal capitale entro il 2021, e Bper (-0,5%), che ha semplificato la struttura societaria e ceduto i titoli mezzanine e junior della cartolarizzazione da 1,2 miliardi di Npl.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.