Rinnovabili al centro della ripresa economica post-pandemica in America Latina e Caraibi

L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) e l’Organizzazione latinoamericana per l’energia (OLADE) intensificano la loro collaborazione per porre la trasformazione energetica guidata dalle rinnovabili nel cuore dell’America Latina e della ripresa economica dei Caraibi a seguito dell’epidemia di COVID-19.

L’accelerazione dello sviluppo dell’energia sostenibile potrebbe fornire alla regione latinoamericana una strategia a lungo termine per affrontare la disuguaglianza sociale, l’accesso all’energia e la sicurezza energetica.

Le energie rinnovabili possono anche stimolare la crescita dell’utilizzo della tecnologia pulita nei settori industriale, agricolo, manifatturiero e dei trasporti, riducendo nel contempo le emissioni di carbonio nella regione del 21% entro il 2030 rispetto ai livelli odierni, contribuendo agli sforzi globali di decarbonizzazione in linea con l’Accordo di Parigi.

Secondo IRENA l’accelerazione della trasformazione guidata dalle rinnovabili in America Latina e Caraibi potrebbe creare oltre tre milioni di posti di lavoro nella regione entro il 2050, offrendo rendimenti economici compresi tra 3 e 8 dollari USA per ogni dollaro investito nella trasformazione energetica.

Il fabbisogno di investimenti nella regione è stimato a 45 miliardi di dollari all’anno tra oggi e la metà del secolo, un aumento di oltre il 10% rispetto ai piani e alle politiche attuali.

I paesi dell’America Latina possiedono un vasto potenziale di energia rinnovabile non sfruttato. Ma fortunatamente diversi paesi, come Argentina, Brasile, Cile, Costa Rica, Messico e Uruguay, hanno aumentato significativamente la capacità di energia rinnovabile negli ultimi anni.

Nel 2019, in base ai dati IRENA, la capacità regionale totale è aumentata di circa 12 GW e la sola capacità di energia solare della regione potrebbe superare i 280 GW entro il 2050 grazie a un abbondante dotazione di risorse e forti politiche abilitanti.

Inoltre, geotermico, eolico e bioenergia stanno svolgendo un ruolo sempre più importante nel mix energetico a basse emissioni di carbonio della regione.