Ancora sotto i riflettori Tesla a Wall Street, cancellando dopo pochi minuti il rialzo iniziale di oltre il 5% in scia alla notizia di un incontro tra la società e i funzionari di un distretto della città di Chongqing in Cina per discutere un’accelerazione dei progetti nella regione.
Il tutto dopo la sessione molto volatile di ieri, con il titolo che ha chiuso in calo del 3% azzerando un guadagno di oltre il 16% che aveva spinto le quotazioni su nuovi massimi a un passo da quota 1.800 dollari.
La società non è comunque nuova a forti oscillazioni in borsa, con il titolo protagonista di un forte rally che ha visto il valore dell’azione più che triplicare da inizio anno nonostante lo scoppio della crisi sanitaria, guadagnando circa il 60% solo nell’ultimo mese.
Un incremento cha ha aggiunto oltre 200 miliardi di dollari di valore di mercato, portando la capitalizzazione della società brevemente a quota 320 miliardi e segnando il sorpasso su Toyota al primo posto tra i costruttori auto mondiali per valore azionario.
La ragione dietro al recente rally non sembra però essere del tutto chiara, con il miglioramento delle attività e della profittabilità, una potenziale tecnologia rivoluzionaria sulle batterie e la possibile inclusione nello S&P 500 che hanno aiutato il momentum del titolo.
In particolare, Tesla sarà idonea per l’inclusione nel benchmark una volta pubblicati quattro trimestri consecutivi di redditività, con gli investitori che prevedono un secondo trimestre in utile per il gruppo (i risultati usciranno il prossimo 22 luglio) dopo i forti dati sulle consegne, segnando per la prima volta una striscia di quattro quarter consecutivi di profitto.