JP Morgan ha archiviato il secondo trimestre 2020 con un utile netto di 4,69 miliardi di dollari (-51% rispetto al periodo di confronto). L’utile per azione si è attestato a 1,38 dollari, a fronte di stime pari a 1,04 dollari e ai 2,82 dollari del secondo trimestre 2019.
La performance ha risentito della pandemia da coronavirus, che ha costretto la banca americana a incrementare gli accantonamenti, saliti da 1,15 miliardi a 10,47 miliardi di dollari, per attenuare la possibile ondata di default sui prestiti.
I ricavi si sono fissati a 33,82 miliardi di dollari (+15% rispetto al secondo trimestre 2019), grazie alla crescita dei ricavi del del Corporate e Investment Banking, del Commercial Banking e dell’Asset and Wealth Management, a fronte del calo del Consumer e Community Banking.