ENAV – Incertezza su quadro regolatorio e ripresa traffico frena il titolo

Mattinata difficoltosa per le azioni ENAV, che intorno a metà seduta scambiano in calo del 5,4% in area 3,7 euro.

A penalizzare il titolo contribuisce la proposta della Commissione Europea per l’adozione di misure eccezionali per gli anni 2020-2021 del terzo periodo regolatorio (RP3) applicato ai Service Provider (ANSP).

Sebbene sia finalizzata ad attenuare l’impatto causato dalla pandemia di Covid-19 sul traffico aereo, tale proposta di deroga temporanea al sistema di tariffazione del Cielo Unico Europeo genera infatti una parziale incertezza sulla regolamentazione, ponendo una sorta di cap, la cui entità verrà definita a livello europeo dalla Commissione stessa entro il 1 aprile 2021, al meccanismo del balance.

Ricordiamo che quest’ultimo prevede per ENAV il recupero o la restituzione ai vettori degli effetti derivanti dallo scostamento tra il traffico aereo previsto nel piano tariffario e quello a consuntivo, nonché il recupero dei costi e del traffico per i servizi erogati sugli aeroporti di terza fascia (meno di 70.000 movimenti annui).

Secondo la proposta della CE, l’approvazione finale dei piani di performance RP3 per i singoli ANSP viene rinviata al 2021 e i balance generati dal rischio traffico nel biennio 2020-2021 saranno soggetti a una sorta di cap secondo un meccanismo basato su costi determinati totali definiti dalla Commissione.

Il trattamento di questo biennio come un unico periodo, a fini regolamentari, implica anche che i balance da traffico generati in questo periodo verranno recuperati nelle tariffe applicate a partire dal 2023. La proposta della CE prevede inoltre che il recupero del balance creato nel periodo 2020-21 sia ripartito su 5 anni, prorogabile fino a 7 anni su richiesta dei singoli regolatori nazionali.

Le misure straordinarie della CE sottintendono poi una limitata visibilità sul recupero del traffico aereo almeno fino al 2022, mentre in seguito ci si attende una normalizzazione dei volumi e un ritorno ad uno schema regolamentare standard.

In conseguenza di ciò, gli analisti di Banca Akros hanno limato il target price sul titolo da 5 a 4,4 euro, confermando la valutazione Neutral, mentre Equita ha lievemente ridotto il prezzo obiettivo (-8%) portandolo a 4,5 euro (Hold). La panoramica dei giudizi raccolti da Bloomberg evidenzia 4 Buy, 5 Hold e 1 solo Sell, con un target price medio di 5,02 euro.