Eni – Descalzi: “il Covid accelererà il processo di transizione energetica”

La pandemia di coronavirus accelererà il processo di transizione energetica di Eni, spostando il focus degli investimenti dalle raffinerie convenzionali verso impianti green.

È quanto dichiarato dall’Ad Claudi Descalzi in un’intervista a Bloomberg. “Invece di rallentare, vediamo il Covid come una ragione per accelerare la transizione in progetti low-carbon”.

Nel piano presentato a febbraio, la società ha fissato degli obiettivi più stringenti in tema ambientale, impegnandosi a ridurre le emissioni dell’80% entro il 2050. Due settimane più tardi, l’Italia è stato il primo paese europeo a introdurre il lockdown per arginare la diffusione del virus, il cui esempio è stato poi seguito da diversi altri Stati provocando una decisa diminuzione della domanda di petrolio.

Insieme ad altri player europei, Eni ha tagliato i Capex e i piani di buyback, mantenendo però al momento inalterata la politica dei dividendi. Investitori e analisti si sono chiesti come le oil major europee finanzieranno la transizione energetica che hanno promesso, dato che le rinnovabili hanno tipicamente ritorni sul capitale inferiori rispetto ai progetti oil & gas.

Descalzi rimane comunque ottimista. “Le bioraffinerie hanno un tasso interno di rendimento del 15%, che non è male rispetto all’upstream”.

Originariamente, il gruppo aveva in programma di finanziare i progetti rinnovabili con il free cash flow generato in uno scenario di prezzi del Brent tra i 50 e i 60 dollari al barile. In seguito allo scoppio della pandemia e al conseguente impatto sui prezzi, Eni ha però rivisto le previsioni sui prezzi per i prossimi anni, cercando nuovi modi per finanziare le iniziative green in un contesto in cui comunque “l’accesso ai capitali sarà più facile”.

La società prevede di investire 4,9 miliardi tra il 2020 e il 2023 in progetti low carbon. “In uno scenario di prezzi del Brent a 40 dollari al barile, non taglieremo le spese in questi progetti ma piuttosto ridurremo del 35-40% i Capex per l’Oil & Gas”.

Infine, oltre alla conversione delle raffinerie, Eni cercherà di dismettere asset marginali in alcuni paesi tra cui forse anche gli Stati Uniti, come parte del piano per ridurre le emissioni.