Banche – Riforma popolari, per la Corte di Giustizia UE è conforme alle norme europee

La riforma delle banche popolari, implementata dal Governo Renzi nel 2015, è compatibile con le norme europee.

È questa la sentenza della Corte di giustizia UE, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della riforma dopo i ricorsi presentati alcune associazioni di consumatori e soci delle banche.

Banca Popolare di Sondrio è l’ultimo istituto popolare che ancora non si è trasformato in Spa.

In una nota si legge che la Corte con la sentenza di oggi specifica che “i giudici nazionali possono proporre una questione pregiudiziale in qualsiasi momento”.

In merito ai limiti al diritto di recesso previsto dalla riforma, nella sentenza la Corte spiega essi implicano “un sacrificio della libertà d’impresa e del diritto di proprietà” ma possono “essere legittimi per evitare rischi di default per le banche”.

In riferimento al limite degli 8 miliardi di attivi, al di sopra del quale le banche popolari sono obbligate a trasformarsi in Spa, la Corte sottolinea che il diritto dell’Unione non prevede direttamente obblighi o divieti.

Tale soglia implica, “in principio”, una restrizione alla libera circolazione dei capitali”, che però può essere giustificata “dallo scopo di garantire una maggiore competitività delle banche, una loro sana governance e, in ultima analisi, la maggior stabilità complessiva del sistema bancario e finanziario europeo”.

La questione tornerà adesso in mano al Consiglio di Stato che, dopo un nuovo confronto con le parti coinvolte, potrebbe sbloccare la riforma sull’obbligo di trasformazione in società per azioni, la cui ultima scadenza è stata intanto prorogata al 31 dicembre 2020.