Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso di Diasorin e del Policlinico San Matteo di Pavia, ha sospeso gli effetti della sentenza con cui il TAR della Lombardia aveva annullato lo scorso 8 giugno l’accordo tra la società piemontese e l’istituto pavese sui test sierologici per la ricerca nel sangue degli anticorpi dopo una infezione da Covid-19. Ha inoltre sospeso la decisione del Tribunale amministrativo di trasmettere gli atti alla Corte dei Conti.
Ricordiamo che la sentenza sospesa dal Consiglio di Stato aveva annullato l’accordo siglato lo scorso 23 marzo tra Diasorin e il Policlinico San Matteo di Pavia, per la creazione di test sierologici certificati, accogliendo il ricorso di TechnoGenetics.
Accordo a seguito del quale la Regione Lombardia aveva siglato un contratto con la società piemontese, senza passare da una gara pubblica, per una fornitura di 500mila pezzi, per un valore di 2 milioni.
Il Tar aveva rilevato che “Diasorin ha acquisito un illegittimo vantaggio competitivo rispetto agli operatori del medesimo settore, perché ha potuto contare in modo esclusivo sul determinante apporto di mezzi, strutture, laboratori, professionalità, tecnologie e conoscenze scientifiche messe a sua esclusiva disposizione dalla Fondazione”.
Ora il Consiglio di Stato ritiene “utile, in vista della decisione nel merito della complessa controversia, acquisire, per il tramite del Ministero dell’Università e Ricerca scientifica (che ovviamente potrà avvalersi dell’apporto informativo degli IRCS), più ampi elementi conoscitivi circa le prassi operative seguite dagli IRCS, con particolare riferimento alla provenienza (privata/pubblica) della proposta delle linee di ricerca attivate”.