Nel primo semestre 2020 Sicit Group ha riportato ricavi consolidati in crescita del 9,4% a 35,5 milioni.
L’incremento ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (incluso Italia, +3,2%; di cui Italia +1,2% e altri Paesi in Europa +4,6%), all’APAC (+16,4%) e Americas (+42,3%). Unica area geografica in controtendenza il Resto del Mondo (Middle East e Africa, -2,9%).
Tale risultato ha beneficiato, in particolar modo, della crescita del business dei biostimolanti per l’agricoltura (+19,4%) che continua a registrare una domanda sostenuta; mentre sia i ritardanti per l’industria del gesso (-2,1%), sia il grasso animale per la produzione di biocombustibili (-1%) si sono lievemente contratti, così come i ricavi da ritiri di sottoprodotti di origine animale e di rifiuti conciari, a causa essenzialmente degli effetti più acuti dell’emergenza Covid.
Infatti, dopo un primo trimestre molto buono nel quale la società ha registrato un forte incremento delle vendite, riconducibile anche ad un anticipo degli acquisti per prevenire un possibile “effetto shortage” da Covid, il secondo trimestre è stato caratterizzato quanto ai ritardanti, dalla chiusura temporanea di alcuni stabilimenti di aziende clienti per la produzione del cartongesso, oltre che da un rallentamento generale dell’industria edilizia; quanto al grasso animale, da una riduzione dei residui ritirati dalle concerie vicentine, causa lockdown, tra la fine di marzo e quella di aprile, cui è seguito un lento riavvio di tutta l’attività conciaria, tuttora in corso.
Con riferimento all’emergenza Covid e al suo potenziale impatto nei mesi a venire, la società è ben consapevole che l’incertezza sulle tempistiche della conclusione dell’emergenza pandemica e sulla profondità delle conseguenze che la stessa avrà sulle maggiori economie mondiali è ancora elevata.
Un eventuale rinnovo o prolungamento delle misure restrittive nei confronti delle concerie italiane potrebbe avere effetti negativi sull’approvvigionamento delle sue materie prime di input e, di conseguenza, sulla sua capacità produttiva e sull’attività commerciale.
Analogamente, eventuali azioni di rinnovo o di prolungamento del lockdown nei Paesi
in cui la società commercializza i propri prodotti potrebbero indebolire la domanda dei prodotti della Società, in particolare nel settore dell’edilizia, a cui si rivolgono i ritardanti (l’agricoltura, di contro, sembra essere molto meno influenzata dalle dinamiche emergenziali).
Ciò ricordato, tuttavia, la società rimane fiduciosa – anche grazie alle iniziative dalla stessa intraprese, quali, fra le altre, l’aumento dei prezzi di vendita per fronteggiare i costi straordinari connessi alla gestione della pandemia ed un agosto di maggiore operatività e produzione – di poter continuare a crescere e di poter, se non centrare gli obiettivi di budget, quanto meno contenere al minimo gli eventuali scostamenti.
Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, ha commentato: “Alla luce dell’emergenza sanitaria, non possiamo che essere soddisfatti. Confidando di avere lasciato alle nostre spalle la fase peggiore dell’emergenza, entriamo nel secondo semestre forti del +9,4% realizzato nel primo: un risultato particolarmente brillante, considerando i tempi che stiamo vivendo”.
E prosegue “Il livello di interesse nei confronti dei nostri prodotti rimane in generale molto buono, soprattutto per quanto riguarda i biostimolanti. Il nostro piano di investimenti industriali procede come previsto, verso obiettivi molto promettenti. Malgrado il contesto economico generale rimanga avverso, i riscontri che registriamo quotidianamente ci confortano in merito alla possibilità di continuare il percorso di crescita intrapreso”.