Ubi – In attesa delle decisioni degli altri azionisti sull’Ops

Dopo che alcuni dei principali azionisti di Ubi Banca hanno comunicato l’intenzione di aderire all’Ops promossa da Intesa Sanpaolo, dopo il rilancio da parte di quest’ultima, il mercato resta in attesa di capire come si muoveranno gli altri soci.

Dopo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (azionista con il 5,91% del capitale), Fondazione Banca del Monte di Lombardia (socio con il 4,96% del capitale) e Cattolica (a cui fa capo l’1% del capitale), si attende di conoscere le intenzioni degli altri membri del Patto Car, di cui, oltre ai soggetti citati, fanno parte anche alcuni importanti famiglie imprenditoriali (che rappresentano il 7% del capitale di Ubi). Si ricorda che il Patto Car raggruppa circa il 19% del capitale.

Anche il Patto Sindacato Azionisti Ubi Banca, che ha in mano il 7,7% del capitale e che rappresenta l’anima bresciana del gruppo, attraverso il presidente Franco Polotti ha fatto sapere che aderirà all’offerta.

Per quanto riguarda il Patto dei Mille, che detiene l’1,6% del capitale e che rappresenta l’anima bergamasca del gruppo,  ha convocato per martedì una riunione con gli adviser delle due banche, secondo quanto riportato da Reuters. Suddetto patto non si è ancora pronunciato.

Non bisogna poi dimenticare i grandi fondi, tra cui Parvus Asset Management Europe (che possiede il 7,93% del capitale) e Silchester International Investors (a cui fa capo il 5,12% del capitale), che secondo quanto riporta Il Sole 24Ore rappresentano circa il 45% del capitale, e i piccoli soci retail, che raggruppano circa il 15-20% del capitale secondo il giornale.

Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, ha spiegato che la decisione di aumentare il corrispettivo dell’Ops è maturata “anche nell’ottica di evitare effetti divisivi, seppure non intenzionali, venutisi a creare tra stakeholder che si sono dichiarati, anche in fasi più recenti, favorevoli all’offerta rispetto a chi si è espresso in maniera contraria”.