Costamp Group – Il Covid-19 irrompe sul riassetto e solleva nuove incertezze

Costamp Group coglie i frutti del riassetto e chiude il 2019 con il ritorno all’utile per 0,9 milioni rispetto al deficit di 1,7 milioni del 2018 pro-forma, mentre l’Ebitda margin passa dal 2,7% al 9,7%.  Notizie che sono state però oscurate dalle incertezze connesse agli impatti del coronavirus in quanto, ricorda il top management, “gli ordini attualmente in portafoglio e/o in negoziazione potrebbero essere annullati o posticipati”. A fine giugno 2020 il portafoglio ordini risulta infatti diminuito a 50,3 milioni, dai 54,8 milioni del pari periodo 2019.

Modello di Business

Costamp Group, nata dalla fusione inversa tra Modelleria Brambilla e Co.Stamp, opera nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di stampi per la componentistica nel settore automotive. E’ partner di riferimento e fornitore strategico, tramite le fonderie, delle principali case automobilistiche. Il gruppo propone un’offerta completa in termini di processi (HPDC, LPDC & Gravity, Plastic) e prodotti (alluminio, magnesio, ghisa, plastica). Le principali applicazioni in ambito automotive sono la produzione di powertrain, parti strutturali e paraurti.

Costamp Group presidia l’intera catena del valore, collaborando direttamente con gli Oem nella progettazione e design e fornendo al cliente prodotti completamente testati nella fonderia interna e le soluzioni software per il relativo utilizzo.

La progettazione e la produzione sono realizzate interamente in Italia negli stabilimenti di Sirone (Lc), Correggio (Re), Rivalta di Torino (To), San Giovanni in Persiceto (Bs) e Azzano Mella e Brescia (BS).

Ultimi Avvenimenti

La società ha reso noto che il valore del portafoglio ordini del gruppo a fine giugno 2020 è pari a 50,3 milioni (54,8 milioni a fine giugno 2019). Gli accordi in essere prevedono la consegna delle relative commesse entro fine 2021.

Tra i principali ordini ricevuti nel periodo rientrano, nell’ambito della divisione High Pressure Die Casting, l’ordine per massimi 1,7 milioni da parte di un rinomato Tier1 americano, che prevede la fornitura di stampi di pressofusione per un componente automotive, quello per circa 4,2 milioni da un primario OEM americano e la commessa di circa 2,7 milioni con un importante gruppo multinazionale. Relativamente alla Divisione LPDC, si segnala la commessa di circa 2,2 milioni per Baomarc Automotive Solutions Group.

Conto Economico

Il 2019 rappresenta il primo esercizio dopo le operazioni straordinarie portate a termine nel 2017 e 2018, iniziate con il reverse takeover e concluse con l’incorporazione di Costamp Tools. Pertanto, al di fine comprendere al meglio l’andamento del nuovo gruppo, la società ha predisposto i bilanci consolidati pro-forma 2017 e 2018.

Costamp Group ha chiuso il 2019 con un valore della produzione consolidato sostanzialmente invariato a 58,3 milioni (+0,5%) rispetto al dato proforma 2018. Il 53% è stato realizzato in Italia, il 31% nel resto d’Europa, il 15% in Nord America (Messico e USA) e il restante 1% nell’area Asiatica (India e Cina).

La passata gestione è stata condizionata dal rallentamento degli ordinativi verificatosi nell’ultimo trimestre 2018 e nel primo trimestre 2019, causato dalle incertezze sul mercato delle motorizzazioni diesel e non interamente compensato dalla crescita degli ordinativi di stampi per componenti strutturali.

L’Ebitda è poi balzato a 5,7 milioni (1,6 milioni nel 2018), con una marginalità al 9,7% (2,7% nel 2018), grazie al recupero di efficienza derivante anche dalla progressiva integrazione produttiva e manageriale della Divisione LPDC.

Torna positivo l’Ebit per oltre 2 milioni, rispetto al deficit di 1,7 milioni del 2018, spesati ammortamenti e svalutazioni per 3,6 milioni (+12%).

L’esercizio chiude con un utile netto pari a 0,9 milioni, dopo 1,7 milioni di perdita iscritta nel 2018.

Stato Patrimoniale

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto sale a 29 milioni, dai 21,8 milioni del 2018, ed è comprensivo di 2,6 milioni derivanti dall’applicazione dell’IFRS 16. Sostanzialmente invariato invece il patrimonio netto a 23,6 milioni (23 milioni nel 2018).

Ratio

L’andamento dei principali indicatori di bilancio riflette la discontinuità dei risultati dei periodi in esame. In particolare nel 2019 permane elevato l’indicatore del ripagamento del debito a 5,1x, seppure più che dimezzato rispetto al 2018, così come supera l’unità il quoziente di indebitamento, attestatosi a 1,2x.

Outlook

Il gruppo sta portando avanti il processo di aggregazione con Modelleria Brambilla, perfezionando la sinergia produttiva delle sedi di Sirone, (Lc), Rivalta di Torino (To) e Correggio (Re), con il recupero di efficienza interna, ma anche sperimentando nuove tecnologie.

Per quanto riguarda gli effetti del coronavirus, Il management ritiene “che vi siano incertezze legate agli impatti che tale circostanza potrà avere sulla dinamica del business, inerenti principalmente alla possibilità che ordini di clienti attualmente in portafoglio e/o in negoziazione possano essere annullati o posticipati”.

Sul fronte dei “numeri” Value Track, dopo i risultati del 2019 e in ragione del portafoglio ordini raggiunto, nello studio dello scorso 6 aprile conferma le aspettative sui ricavi 2020-2021, migliorando leggermente quelle sulla redditività. Al contrario nella gestione corrente, eventuali ritardi nei pagamenti da parte dei clienti potrebbero comportare un assorbimento del capitale circolante e un conseguente aumento dell’indebitamento finanziario netto a 31 milioni (29,1 milioni nel 2019).

Gli esperti ritengono che la sofferenza del mercato automobilistico causata dalla pandemia non dovrebbe influire su Costamp in quanto non esposta sul business dei volumi di auto attuali. Costamp è infatti uno sviluppatore e ingegnere di matrici e stampi che dovrebbero essere utilizzati per produrre nuovi modelli di auto da uno a tre anni da oggi.

Pertanto, per fine 2020 gli analisti stimano ricavi in crescita del 7% a 62,5 milioni, con un Ebitda a 7,5 milioni, che configura una marginalità al 12% (9,7% nel 2019), mentre l’utile netto è atteso a circa 2 milioni dai 0,9 milioni di fine 2019.

Borsa

Da inizio anno il titolo ha manifestato una certa volatilità, toccando il massimo del periodo a 2,24 euro il 5 febbraio per poi scendere a 1,62 euro a metà marzo, in concomitanza con la caduta delle borse causata dal coronavirus. Terreno in parte recuperato nel periodo successivo, seppure con un andamento altalenante, risalendo a quota 2 euro a inizio giugno.

L’azione è poi ridiscesa a 1,65 euro dopo la comunicazione del calo del portafoglio ordini a 50,3 milioni (-8,2%).

Nel complesso da inizio anno il titolo ha perso il 23,6% rispetto al -11,6% del Ftse Aim Italia.