I ribassi registrati nelle ultime tre sedute (compresa quella odierna) non sono riusciti finora a spingere le quotazioni dei titoli della banca fondata da Ennio Doris al di sotto della trendline ascendente avviata sul bottom dello scorso 19 marzo a 4,024 euro. La correzione in esame, pertanto, potrebbe essere interpretata come una salutare pausa di consolidamento per i corsi delle azioni Banca Mediolanum in vista di una nuova ripresa dell’uptrend di medio termine.
A questo scopo è necessario che le quotazioni dei titoli del gruppo attivo principalmente nel risparmio gestito ritornino velocemente al di sopra di una prima barriera statica posizionata a 6,725 euro, con il successivo livello da monitorare individuabile a 6,915 euro. L’eventuale superamento, confermato in chiusura di seduta, di questo livello potrebbe poi rapidamente proiettare i corsi delle azioni Banca Mediolanum verso un primo obiettivo rialzista di breve periodo posizionabile a 7,094 euro, con successivo target individuabile a quota 7,32 euro.
Lo scenario positivo appena delineato per le quotazioni dei titoli dell’istituto di Basiglio, al contrario, potrebbe essere messo a rischio dall’eventuale cedimento del supporto statico, ma anche dinamico (trendline rialzista di medio periodo), posizionato a 6,51 euro. Il conseguente deterioramento del quadro grafico di medio e di breve termine (a neutrale dal precedente positivo) potrebbe poi far scivolare i corsi delle azioni Banca Mediolanum verso il successivo supporto individuabile a 6,33 euro, al di sotto del quale i due obiettivi ribassisti di breve periodo sono posizionabili rispettivamente a 6,095 euro, prima, e a 5,855 euro, il secondo.
Da inizio anno la performance dei titoli Banca Mediolanum è pari a -25,7% (+74% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi dei 12 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 7,12 euro, con un potenziale rialzista dell’8,3 per cento.
Quotazione di riferimento: 6,575 euro
+11,3% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 7,32 euro;
+7,9% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 7,094 euro;
+5,2% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 6,915 euro;
+2,3% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 6,725 euro;
-1,0% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 6,51 euro;
-4,1% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 6,306 euro;
-8,6% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 6,01 euro;
-11,4% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 5,825 euro.