Bper – Vandelli: “Possiamo giocare un ruolo attivo nel consolidamento”

“L’Ops di Intesa su Ubi ha innescato l’avvio di un processo di nuove aggregazioni su cui credo che tutti stiano facendo le dovute riflessioni. Noi di Bper nei prossimi mesi dovremmo essere impegnati nell’operazione sui 532 sportelli di Ubi che, dimensionalmente, è come acquistare una banca.

Ma poi riteniamo di poter giocare un ruolo attivo nel consolidamento anche grazie al supporto che abbiamo da azionisti importanti come il gruppo Unipol e le fondazioni, a partire da quella di Sardegna”.

Lo ha affermato in un’intervista a Il Sole 24 Ore Alessandro Vandelli, Ceo di Bper, spiegando che l’acquisto delle suddette filiali “è un’opportunità unica e forse irripetibile di crescita. Ma la nostra operazione dipende dall’esito dell’offerta lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca” e che il rilancio di Intesa Sanpaolo su Ubi potrebbe avere un “impatto” sull’accordo tra la stessa Intesa Sanpaolo e Bper, di cui eventualmente si discuterà.

Il manager, che ha confermato che nei mesi scorsi ci sono state interlocuzioni preliminari con la stessa Ubi per valutare un potenziale merger, ha sottolineato che delle 532 filiali previste da acquistare a seguito della richiesta Antitrust “la prevalenza, circa il 70% degli impieghi e della raccolta da clientela, è nel nord del Paese, soprattutto in Lombardia. E poi in Piemonte, Liguria e Marche, meno nel resto d’Italia”.

Riguardo all’aumento di capitale a sostegno dell’operazione, l’istituto conta di lanciarlo “sul mercato nella seconda metà di settembre”, ha riportato Vandelli, aggiungendo che Bper è “al lavoro con le Autorità per le necessarie autorizzazioni a procedere con l’operazione, che terranno conto anche del cambio di perimetro del ramo di azienda da acquisire. Non solo con l’Antitrust ma anche con Bce e Consob. Con la presentazione dei conti semestrali del 5 agosto, avremo tutti gli elementi per definire l’operazione sul capitale”.

Con il deal la banca punta a valorizzare le filiali e intende “acquisire nuovi clienti in aree di grande ricchezza e realizzare sinergie di ricavo grazie alle nostre società prodotto nell’asset management (inclusa Arca), nel credito al consumo, nel factoring. Inoltre non dobbiamo gestire duplicazioni nelle strutture centrali con i relativi costi di integrazione: questo è il vero vantaggio dell’operazione”, ha spiegato il Ceo.

Il manager, infine, ha sottolineato che “la nuova situazione, considerando gli effetti dell’emergenza sanitaria e l’operazione di acquisto degli sportelli, se realizzata, richiederà di mettere mano a un nuovo piano industriale, che presenteremo ragionevolmente nel primo semestre del prossimo anno. Quanto alla revisione del target 2021, contiamo di dare le prime indicazioni al mercato insieme con i dati della semestrale”.