Mercati Asiatici – Seduta incerta per tensioni Usa-Cina, Wall Street chiude debole venerdi

Seduta contrastata ma con gli indici poco distanti dalla parità per i mercati asiatici appesantiti dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti e con Wall Street che venerdì ha chiuso in leggero calo.

La finanza americana continua a ignorare l’esplosione della pandemia e assorbe anche gli scontri con la superpotenza asiatica con i principali indici che reagiscono ai supporti tecnici e riescono a limitare i cali.

Un sentiment che, nonostante le incertezze, accomuna i mercati mondiali che hanno recuperato la quasi totalità delle vendite scatenate dalla pandemia. Un rimbalzo che, secondo molti analisti, potrebbe essere prematuro vista la diffuzione del virus.

I casi in tutto il mondo sono infatti saliti a 16.421.465 e i decessi a 652.276, con gli Stati Uniti che continuano a guidare la classifica con 4.371.839 infezioni registrate e 149.849 morti.

Tra le materie prime il petrolio viaggia sulla parità con il Brent a +0,02% a 43,35 dollari e il Wti flat a 41,29 dollari.

Continua la corsa dei metalli prezioni con l’oro a 1.931 dollari l’oncia e l’argento che ha chiuso venerdì la miglior ottava degli ultimi 40 anni e adesso quota 22,39 dollari.

Sul forex l’euro/dollaro sale ancora a 1,17 e il dollaro/yen scende a 105,6. Il biglietto verde si indebolisce anche nei confronti dello yuan cinese con il cambio a 7,01.

Tornando all’azionario in Cina i listini viaggiano poco lontani dalla parità con Shanghai a +0,3% e Shenzen a +0,4%. Debole anche Hong Kong a -0,3%.

Senza direzione la seduta Giapponese con il Nikkei a -0,2% e il Topix a +0,1%.

Il tutto dopo la chiusura sottotono venerdì di Wall Street con l’S&P500 -0,62%, il Dow Jones -0,68% e il Nasdaq -0,94% con Intel crollata a -16% dopo aver annunciato il ritardo nel lancio di un nuovo microprocessore e nonostante l’ottima trimestrale.