Mercati Usa – Bene il Nasdaq in avvio, prosegue il calo del dollaro

Partenza incerta a Wall Street in attesa il meeting della Federal Reserve in programma questa settimana e tra le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, mentre prosegue il calo del dollaro accompagnato dal rally dell’oro.

Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones oscilla sulla parità (+0,02%), lo S&P 500 avanza dello 0,1% e il Nasdaq guadagna lo 0,8%.

Non si placa lo scontro tra Washington e Pechino con quest’ultima che ha preso il controllo della sede del consolato statunitense nella città di Chengdu, a sud-ovest del Paese, dopo aver richiesto lo sgombero della struttura in risposta all’estromissione della Cina dal consolato di Houston, in Texas.

Il focus degli investitori questa settimana sarà rivolto inoltre sulla riunione della Fed in cerca di indizi sulle prossime mosse di politica monetaria, tra le aspettative di ulteriori stimoli in arrivo nei prossimi mesi.

Le attese per una conferma di un atteggiamento ultra accomodante da parte della banca centrale americana hanno spinto l’oro su nuovi record storici, penalizzando al contempo ulteriormente il dollaro.

Il biglietto verde ha infatti toccato i minimi da settembre 2018 proseguendo la discesa della scorsa settimana, con diversi analisti che ritengono che la moneta americana abbia perso il suo status di valuta rifugio complice anche il continuo aumento dei contagi negli Stati Uniti.

Il metallo giallo è balzato a 1.936 dollari l’oncia mettendo nel mirino quota 2.000 dollari, mentre sul Forex il cambio euro/dollaro è salito a 1,173 e il dollaro/yen è sceso a 105,4,

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 43,6 dollari e il Wti (-0,7%) a 41 dollari, mentre sull’obbligazionario il rendimento del decennale americano arretra allo 0,58% e quello del biennale allo 0,14%.

Tornando a Wall Street, Moderna guadagna il 6,5% dopo aver annunciato di aver iniziato la fase finale dei test di valutazione per il suo farmaco contro il Covid-19, ricevendo dal governo statunitense un secondo round di finanziamenti che ha portato il totale vicino a quota 1 miliardo di dollari.