Banche – Enria: “Lo stop riguarda solo i dividendi cash”

La raccomandazione di non pagare i dividendi “riguarda solo i dividendi cash, non gli scrip dividend”.

Lo ha affermato alla stampa Andrea Enria, capo della Vigilanza BCE, dopo la decisione di estendere sino a 2020 la decisione di vietare alle banche di corrispondere le cedole e procedere con buy-back a seguito di un’analisi di vulnerabilità legata al coronavirus condotta sugli istituti dell’area euro posti sotto la supervisione della stessa Eurotower.

Gli scrip dividend prevedono l’assegnazione di utili attraverso l’attribuzione di azioni di nuova emissione.

indica il responsabile della Vigilanza della Bce Andrea Enria in un briefing con la stampa per indicare le ragioni del nuovo ‘suggerimento’ alle banche dopo un esercizio sulla vulnerabilita’ del settore legato alla pandemia Covid-19 dal quale emerge che in uno scenario di recessione severo il Cet1 aggregato della banche scenderebbe a fine 2022 all’8,8% con una contrazione di 5,7 punti percentuali. Enria spiega

Oltre alla decisione di prorogare la raccomandazione alle banche sulle distribuzioni di dividendi e sui riacquisti di azioni fino al 1° gennaio 2021, la BCE ha chiesto agli istituti di essere estremamente moderati sulla remunerazione variabile, specificando poi che concederà alle banche il tempo sufficiente per reintegrare le riserve di capitale e liquidità.

La raccomandazione relativa alle distribuzioni di dividendi resta temporanea ed eccezionale e mira a preservare la capacità del sistema bancariodi assorbire le perdite e sostenere l’economia in un contesto di forte incertezza che rende complicato per gli istituti prevedere con precisione le loro posizioni patrimoniali.

Come dimostrato dall’analisi della vulnerabilità, puntualizza infatti la BCE, il livello di capitale nel sistema potrebbe calare significativamente se dovesse concretizzarsi uno scenario grave.

La BCE riesaminerà se suddetta raccomandazione rimarrà necessaria nel quarto trimestre 2020, tenendo conto del contesto economico, della stabilità del sistema finanziario e dell’affidabilita’ della pianificazione del capitale.

Una volta che la fase di incertezza verrà meno, le banche con posizioni di capitale sostenibili potranno valutare la possibilità di riprendere il pagamento dei dividendi.

Sempre allo scopo di preservare la capacità degli istituti di assorbire le perdite e sostenere i prestiti all’economia reale, la BCE ha anche inviato una lettera alle banche, sollecitandole a essere estremamente moderate in riferimento alla parte variabile della remunerazione, ad esempio riducendo l’importo complessivo di retribuzione variabile.

Laddove questo non sia possibile, le banche dovrebbero posticipare una parte maggiore della remunerazione variabile considerare pagamenti tramite strumenti, per esempio azioni proprie. Come da prassi la BCE proseguirà nel valutare le politiche di remunerazione delle banche nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Srep), in particolare l’impatto che tali politiche potrebbero avere sulla capacità di mantenere una solida base di capitale.

La Vigilanza continua poi a esortare le banche a utilizzare le riserve di capitale e liquidità a fini di prestito e assorbimento delle perdite, e non richiederà alle banche di ricostituire le riserve di capitale prima che sia raggiunto il picco dell’esaurimento del capitale, atteso nel 2022.

Il calendario preciso verrà stabilito in seguito allo stress test a livello UE nel 2021 e caso per caso in base alla situazione individuale di ciascun istituto di credito.

Lo stesso vale per il reintegro del coefficiente di copertura della liquidità (LCR). La BCE valuterà sia fattori specifici della banca che fattori specifici del mercato al momento di stabilire la tempistica di ricostituzione dei buffer di liquidità.

In ogni caso, la BCE si impegna a consentire alle banche di operare al di sotto del Pillar 2 Guidance (P2G) e del requisito di riserva combinata fino almeno alla fine del 2022 e al di sotto dell’LCR fino almeno alla fine del 2021, senza innescare automaticamente azioni di vigilanza.

“L’accumulo di forti riserve di capitale e liquidità dall’ultima crisi finanziaria ha consentito alle banche durante questa crisi di continuare a concedere prestiti a famiglie e imprese, contribuendo così a stabilizzare l’economia reale”, ha spiegato Andrea Enria, responsabile della Vigilanza BCE.

“Pertanto è di fondamentale importanza incoraggiare le banche a utilizzare i propri buffer di capitale e liquidità ora per continuare a concentrarsi su questo compito generale: il prestito, pur mantenendo naturalmente solidi standard di sottoscrizione. Nel frattempo, e per supportare le banche nella loro pianificazione, stiamo segnalando un graduale ritorno alla normalità”, ha aggiunto Enria-

Infine, considerando che il settore bancario ha messo in luce capacità di ripresa operativa, la BCE non prevede di estendere le misure di aiuto operativo di sei mesi concesse agli istituti a marzo, tranne che per strategie di riduzione dei crediti deteriorati (Npl) per le banche con alti livelli di sofferenze.

La BCE inizierò di nuovo a seguire le banche con riguardo alle azioni correttive a seguito di precedenti risultati Srep, e a effettuare ispezioni in loco e indagini sui modelli interni.

La Vigilanza, inoltre, prevede di riprendere l’emissione di revisioni mirate delle decisioni sui modelli interni (Trim), lettere di follow-up in loco e decisioni sui modelli interni al termine del periodo di sei mesi.

La BCE garantirà alle banche con elevati livelli di Npl altri sei mesi per presentare i loro piani di riduzione delle sofferenze, concedendo agli istituti tempo aggiuntivo per stimare meglio l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla qualità degli attivi, cosa che dovrebbe pianificazione una pianificazione più dettagliata. Le banche dovrebbero comunque proseguire a gestire attivamente i loro crediti deteriorati.

L’Eurotower, infine, ha inviato una lettera alle banche comunicando le proprie aspettative sull’adozione di pratiche di gestione efficaci e di capacità operativa sufficiente per fronteggiare l’aumento previsto delle sofferenze.