Il Ftse Mib di Milano ha chiuso le contrattazioni a 19.902 punti in calo dello 0,6%, sottoperformando le altre piazze del Vecchio Continente, in una giornata caratterizzata da un andamento incerto e cauto in attesa della riunione della banca centrale americana.
L’Ibex35 di Madrid ha guadagnato l’1,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,4%. Sulla parità il Dax30 di Francoforte mentre il Cac40 di Parigi ha lasciato sul terreno lo 0,2 per cento.
Oltreoceano, intorno alle ore 18:00, lo S&P500 risulta sostanzialmente invariato (+0,0%), sovraperformando il Dow Jones (-0,3%) e il Nasdaq (-0,3%).
Il focus si sposta ora verso l’imminente riunione della banca centrale americana che vedrà la sua conclusione domani e da cui gli operatori si aspettano un rafforzamento del messaggio dovish con la conferma di tassi di interesse vicino allo zero per un periodo prolungato.
La diffusione senza sosta del coronavirus negli Stati Uniti continua a preoccupare gli operatori, allertati anche dallo sviluppo di nuovi focolai del virus nelle diverse parti del mondo che alimenta i timori di una seconda ondata, con l’incremento dei casi in Cina, Spagna e Germania.
Occhi puntati anche verso le discussioni al Congresso Usa riguardanti l’approvazione del nuovo pacchetto di stimoli fiscali, con i Repubblicani che hanno presentato una proposta da 1.000 miliardi di dollari prevedendo il taglio del sussidio di disoccupazione in scadenza a fine mese da 600 a 200 dollari.
Sul Forex, il biglietto verde recupera leggermente terreno nei confronti dell’euro con il cambio in lieve discesa a 1,173 (Eur/Usd). In calo invece il cambio tra il dollaro e lo yen a 105,03 (Usd/Jpy).
Tra le materie prime, l’oro sale a 1.947,75 dollari l’oncia. Le quotazioni del greggio cedono invece terreno con il Brent (-0,4%) a 43,73 dollari al barile e il Wti (-1,1%) a 41,16 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale all’1,01% con il relativo spread verso il bund tedesco in progresso a 152 punti base.
Infine, riportando l’attenzione a Piazza Affari, in evidenza UBI (+8,2%) dopo la proroga al 30 luglio del termine per le adesioni all’offerta di acquisto e scambio (opas) lanciata da Intesa Sanpaolo.
Performance positiva anche per Campari (+5,4%) dopo i conti del primo semestre. I risultati al 30 giugno 2020 di Moncler (-4,4%) hanno innescato invece le vendite sul titolo, tra i peggiori di Milano insieme a STM (-5,2%).