Maire Tecnimont – Tiene la marginalità ma l’utile netto crolla a 19 mln (-64%) nel 1H20

Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi del gruppo Maire Tecnimont ammontano a 1.216 milioni, in calo del 27,7% rispetto al pari periodo del 2019.

L’andamento riflette sia il raggiungimento della fase conclusiva di alcune commesse EPC degli anni passati non ancora pienamente compensata dalle nuove acquisizioni, sia la natura dei nuovi contratti indirizzata su servizi di Engineering, Procurement, Construction Management e Commissioning caratterizzati da volumi più ridotti.

Ad influire sui ricavi anche il rallentamento delle attività in alcune aree geografiche, per via della pandemia di Covid 19.

Nella gestione operativa, l’Ebitda ha registrato una contrazione del 31,5% a 73,3 milioni, a causa dei minori volumi che hanno comportato una maggiore incidenza dei costi struttura. L’Ebitda margin si attesta al 6% (-40 punti base), ma in linea con quello al 31 marzo 2020.

L’Ebit è pari a 49,5 milioni (-40,3%), con una marginalità al 4,1% rispetto al 4,9% del pari periodo 2019 (-80 punti base).

Il periodo si è chiuso con utile di 18,9 milioni, in diminuzione del 64% rispetto al 1H 2019, a causa del calo dei volumi e dell’impatto temporaneo negativo legato alla valutazione di alcuni strumenti derivati. Eliminando tali effetti, l’utile avrebbe registrato una contrazione del 49,9 percento.

La società comunica inoltre che grazie alle acquisizioni di nuovi ordini nel semestre per il 1.768,3 milioni, il portafoglio ordini al 30 giugno 2020 è pari a 6.703 milioni.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 è pari a 260,6 milioni, in peggioramento rispetto alla liquidità di 78,9 milioni al 31 dicembre 2019, ma in miglioramento di 84,3 milioni nel secondo trimestre.

Infine, la società sta ancora valutando i possibili impatti della pandemia di Covid 19 sull’esercizio 2020, per via delle incertezze legate alla diffusione della stessa nelle varie parti del mondo in cui il gruppo opera.

Viene comunque mantenuto il focus sulla chimica verde, anche grazie agli accordi di partnership tecnologica