Saipem ha chiuso il secondo trimestre 2020 con ricavi in calo del 36,4% a 1,5 miliardi, inferiori ai 2,05 miliardi attesi dal consensus.
L’Ebidta adjusted è diminuito del 65,4% a 115 milioni (193 milioni il consensus) con una marginalità a 7,7% (-640 punti base), mentre l’Ebit adjusted è passato in negativo per 41 milioni rispetto al risultato positivo di 182 milioni del secondo trimestre 2019.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta adjusted di 123 milioni rispetto all’utile adjusted di 31 milioni del secondo trimestre 2019. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumento a 1,36 miliardi dagli 1,22 miliardi al 31 marzo 2020.
Il portafoglio ordini è salito a 22,25 miliardi dai circa 19,9 miliardi al 31 marzo 2020.
Secondo Saipem, lo scenario di mercato permane caratterizzato da forte incertezza sulle prospettive economico/finanziarie a causa dell’epidemia Covid-19, ancora in corso su scala globale, e delle incertezze sulla domanda di petrolio e gas e dei relativi servizi.
Pur essendo l’anno in corso ancora impattato dall’emergenza sanitari, il portafoglio ordini da eseguirsi nella seconda parte dell’esercizio garantirà il mantenimento nel secondo semestre dei medesimi volumi raggiunti nel primo.
Le iniziative di efficienza sui costi di struttura ed operativi, attese per circa 190 milioni nel 2020, sono previste supportare il margine EBITDA adjusted di gruppo nella seconda parte dell’anno che potrà raggiungere il livello del primo semestre. A ciò si aggiunge la riprogrammazione di investimenti tecnici, in diminuzione di oltre 200 milioni rispetto alle previsioni di inizio anno.