Azimut – Tengono i ricavi a 476,0 nel 1H20

Il gruppo del risparmio gestito riesce ad assorbire l’impatto sui mercati finanziari della diffusione del Covid-19 ed archivia un primo semestre con ricavi di poco inferiori a quelli dell’analogo periodo dell’anno precedente e un utile netto che consente di confermare le previsioni per fine anno.

Azimut archivia il primo semestre 2020 con un utile netto di 143,0 milioni, cifra che permette alla società di confermare l’obiettivo di un risultato netto a 300 milioni per l’intero 2020.

“I primi sei mesi dell’anno” commenta Pietro Giuliani presidente e fondatore del gruppo, “sono stati condizionati dall’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero di fronte alla quale il Gruppo ha però saputo reagire prontamente e a più livelli riuscendo, anche in un contesto profondamente incerto, a conseguire solidi risultati. La performance media ponderata netta dal 2019 è infatti ritornata ampiamente in territorio positivo e si attesta ad oggi vicino al +4%”.

Una performance che, insieme a una raccolta netta di 1,8 miliardi nei primi sei mesi dell’anno, ha riportato il totale delle masse gestite a 42,9 miliardi al 30 giugno, ammontare che risulta pari a 55,4 miliardi se si considera anche il risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato.

Il gruppo si presenta come una realtà sempre più diversificata che, oltre alla storica attività in Italia, poggia anche sullo sviluppo nei mercati esteri, da cui nei primi sei mesi dell’anno è arrivato il 50% dei flussi netti, e dalla crescita nel settore degli investimenti alternativi.

“Ieri abbiamo anche annunciato la prima acquisizione nel settore degli alternativi negli Stati Uniti sancendo l’impegno di lungo termine e unendo le forze con Kennedy Lewis, una delle principali società di Private Credit fondata da professionisti di primissimo livello. La forza del nostro modello di business integrato” aggiunge Giuliani, “include competenze interne di gestione, derivanti dall’apporto di oltre 100 professionisti sparsi nei nostri diversi hub internazionali e una rete di consulenti finanziari composta da oltre 1.800 colleghi in Italia, oltre a diversi partner all’estero.

Grazie a questi valori, abbiamo saputo cogliere le opportunità del momento presentando ai nostri clienti soluzioni innovative ed uniche come il club deal per partecipare ad una delle maggiori operazioni di Private Investment In Public Equity in INWIT (Infrastrutture Wireless Italiane) Spa, e rafforzato il nostro impegno negli investimenti in economia reale promuovendo il fondo AZ Eltif Ophelia, che beneficia dei vantaggi fiscali riservati ai PIR alternativi, e il primo fondo di private debt con una soglia di accesso di 5 mila euro.

Con queste nuove soluzioni abbiamo arricchito la gamma di offerta sui private market che ha visto la recente chiusura delle sottoscrizioni del fondo di private equity Demos I, a cui hanno partecipato oltre 9.500 clienti.”

Nella tabella seguente riportiamo il confronto tra i conti economici semestrali di Azimut.

Il totale ricavi si è attestato a 476,0 milioni (-2% a/a). Tutte le componenti sono risultate in crescita con l’eccezione delle commissioni variabili che, a causa dell’andamento dei mercati sono scese dagli 86,8 milioni del primo semestre 2019 ai 39,9 milioni dei primi sei mesi 2020 (-54%).

Le commissioni ricorrenti sono lievitate a 378,6 milioni (+5,8%), i ricavi assicurativi a 45,5 milioni (+40,0%) e gli altri ricavi a 12,0 milioni (+35,7% a/a).

Il gruppo ha realizzato una stretta sui costi di acquisizione a 175,0 milioni (-5,7%), che ha permesso al margine lordo di fissarsi agli stessi livelli dello scorso anno a 301,0 milioni (+0,2%).

In aumento i costi operativi che hanno toccato i 117,8 milioni (+8,3% a/a), soprattutto per via delle nuove iniziative di sviluppo, con la componente relativa al personale a 54,2 milioni (+2,3% a/a) e quella relativa agli altri costi operativi a 63,5 milioni (+14% a/a).

Sulla base di tali dinamiche il reddito operativo è risultato pari a 183,2 milioni (-4,3%), mentre l’utile netto ha è stato pari a 143,0 milioni (-16,4% a/a) anche per un leggero aumento delle imposte.

La Posizione Finanziaria Netta consolidata a fine giugno 2020 risultava negativa per circa 84 milioni, in leggero aumento rispetto ai 74,7 milioni di fine giugno 2019. Nel semestre sono stati pagati dividendi ordinari per 137 milioni cash, è stato completato un buyback per circa 44 milioni e sono stati fatti investimenti per lo sviluppo estero per circa 56 milioni.

La PFN include anche versamenti per 41 milioni per acconti d’imposta, bollo virtuale e riserve matematiche.