De’Longhi ha chiuso il primo semestre 2020 con risultati in crescita, nonostante l’elevato livello di incertezza nei principali mercati a causa dell’emergenza sanitaria globale generata dal diffondersi della pandemia.
I primi sei mesi dell’anno, infatti, sono stati caratterizzati da una performance superiore alle attese, grazie alla chiara resilienza evidenziata da alcune categorie di prodotto di cui De’ Longhi è leader globale, ovvero le macchine per il caffè espresso e le kitchen machines.
I ricavi sono aumentati del 6,9% a 903,7 milioni (+6,7% a livello organico), grazie alla decisa espansione in tutte le principali regioni, con l’eccezione dell’area MEIA
A livello di segmenti di prodotto, il gruppo ha evidenziato un trend di crescita double-digit del caffè (sostenuto da un’espansione delle macchine superautomatiche e manuali) ed una conferma del rimbalzo positivo del segmento delle kitchen machines di Kenwood di cui ha beneficiato tutto il comparto del food, stabile nel semestre, ma in crescita nel trimestre.
In deciso miglioramento i margini operativi, sostenuti da un effetto positivo dei volumi e del combinato price-mix, solo parzialmente eroso da un aumento di alcuni costi operativi, soprattutto media e comunicazione a sostegno dei core brand.
L’Ebitda adjusted è aumentato del 21,5% a 118,8 milioni, con una marginalità al 13,2% (+160 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un +27,6% a 74 milioni con un’incidenza sul fatturato all’8,2% (+130).
Il semestre si è chiuso con un utile netto pari a 43,1 milioni, sostanzialmente in linea allo scorso anno con la buona performance operativa in parte controbilanciata dal maggior carico fiscale.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è pari a 388 milioni, in miglioramento di circa 110 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 grazie alla forte generazione di cassa che ha più che compensato i 41 milioni di investimenti.