Nel primo semestre 2020 i ricavi consolidati di Diasorin hanno beneficiato del contributo dei test per il SARS-CoV2 per 92,2 milioni, al netto del quale il gruppo avrebbe registrato una contrazione del 17,3% a cambi costanti. Oltre l’85% del fatturato Covid-19 è stato generato nelle Americhe (in particolare negli Stati Uniti) e in alcuni paesi europei.
Nel complesso il fatturato è stato pari a 382,3 milioni, in crescita del 9,1% (+8,7% a cambi costanti) su base annua.
L’Ebitda si è attestato a 153,6 milioni, in crescita del 10,3% (+10,1% a cambi costanti) mentre l’Ebit è stato pari a 123,6 milioni, in progresso del 12,2 per cento, in presenza di ammortamenti e svalutazioni aumentati del 3,1 per cento.
Gli oneri finanziari netti sono stati pari a 1,4 milioni rispetto agli 1,1 milioni del 1° semestre 2019.
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 94,7 milioni (+12,8%).
Sul fronte patrimoniale la posizione finanziaria netta è stata positiva per 190,4 milioni, in aumento di 17,5 milioni rispetto a fine 2019, nonostante la distribuzione dei dividendi per complessivi 52 milioni.
La società, tenuto conto dell’attuale stato di incertezza ed imprevedibilità del contesto macro-economico post Covid-19 a livello mondiale, conferma la scelta operata in occasione della pubblicazione dei risultati del 1° trimestre di non fornire ancora previsioni in merito all’evoluzione della gestione per l’esercizio 2020.
Il management non si aspetta comunque ripercussioni negative sui risultati del gruppo nel 2° semestre dell’esercizio e si riserva di dare un aggiornamento al mercato quando avrà una maggiore visibilità sulla prevedibile evoluzione del business.