Nel primo semestre 2020 i ricavi del gruppo Elica hanno segnato una contrazione del 22,8% a 184,2 milioni (-22,9% a cambi costanti) rispetto al pari periodo del 2019, scontando gli effetti della pandemia di Covid-19 che hanno influito negativamente sulla domanda mondiale di cappe di circa il 16,9%, secondo le stime.
L’Ebitda normalizzato, depurato dell’effetto legato alla chiusura del contenzioso con Esperanca Real in Brasile per 0,7 milioni e di costi di ristrutturazione per 0,2 milioni, ha registrato un calo del 42,4% a 12,2 milioni, con la relativa marginalità scesa al 6,7% (-220 punti base). L’Ebitda è invece pari a 11,3 milioni (-41,4%). Dinamiche su cui ha impattato la riduzione dei volumi, solo parzialmente compensata dall’effetto price/mix e dalle efficienze operate sui costi.
L’Ebit normalizzato si è sostanzialmente azzerato a 70 mila euro (-99,2%). L’Ebit si attesta invece a -0,9 milioni rispetto a +6,9 milioni del pari periodo 2019.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta normalizzata di 4,1 milioni, rispetto all’utile di 2,9 milioni del pari periodo 2019. Il risultato netto non normalizzato è invece negativo per 4,8 milioni, contro un utile di 1,4 milioni nel 1H 2019.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020, al netto dell’effetto di 10,8 milioni per l’applicazione del principio contabile IFRS 16, è pari a 74,7 milioni, in aumento rispetto ai 47,2 milioni al 31 dicembre 2019.
Considerando invece l’effetto dell’applicazione del IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto è pari a 85,5 milioni, peggiorato dai 58,9 milioni al 31 dicembre 2019.
La società ha delineato i pilastri della strategia di crescita, focalizzati sull’aumento dell’Ebitda margin e sulla generazione di cassa, sull’incremento del portafoglio ordini e della quota di mercato, sugli investimenti in ricerca e sviluppo a supporto della crescita, sulla trasformazione del modello di distribuzione e sull’espansione della presenza geografica.