Eni – Ottimizza i costi nella strategia a breve medio-termine e conferma il dividendo 2020

Eni ha aggiornato la strategia di breve e medio termine ed elaborato una nuova politica di remunerazione degli azionisti, al fine di fronteggiare al meglio gli effetti della pandemia di Covid-19 sul mercato di riferimento in termini di volatilità e di contrazione dei prezzi delle commodity.

In merito al piano di rilancio delle attività, per il 2020 sono state individuate azioni di ottimizzazione di investimenti e di costi rispettivamente per 2,6 miliardi e 1,4 miliardi, con una riduzione ulteriore di 300 milioni degli investimenti e di 800 milioni dei costi rispetto a quanto comunicato in precedenza.

Per il 2021 saranno svolte operazioni di ottimizzazione per complessivi 3,8 miliardi. Il 25-30% circa dei minori costi identificati avranno inoltre natura strutturale.

Dal punto di vista strategico, al fine di mantenere la solidità della struttura patrimoniale, le produzioni di oil e gas sono ora previste intorno ai 2 milioni di barili equivalenti al giorno per il 2023, arrivando poi a toccare il picco nel 2025 con circa 2,05-2,10 milioni di barili.

La società ha invece confermato tutti gli altri obiettivi al 2023 riferiti ai business della transizione energetica.

Gli investimenti tra il 2020-2023 si attesteranno a 27 miliardi (-4,7 miliardi rispetto al piano originario) per i business Upstream, mentre per la transizione (Bioraffinerie, rinnovabili e crescita clientela retail), sono al contrario stati allocati 800 milioni di fondi incrementali tra il 2022 e il 2023.

A seguito di tali cambiamenti, gli investimenti “green” rappresenteranno il 17% della spesa complessiva dei quattro anni (12% nel precedente piano), raggiungendo il picco del 26% del totale investimenti nel 2023.

Infine, per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, il dividendo, garantito anche nel 2020, sarà ora composto da una componente fissa a 0,36 euro, rivalutabile annualmente in base al grado di realizzazione della strategia di crescita del gruppo e fissata su uno scenario Brent a 45 $/barile, e una componente variabile legata al prezzo del Brent

Si ricorda inoltre che il dividendo 2020, sarà versato come acconto di 1/3 a settembre e come saldo dei restanti 2/3 a maggio 2021. I dividendi 2021 e successivi saranno invece pagati al 50% come acconto e al 50% come saldo per la componente fissa, e integralmente insieme all’acconto per la parte variabile.

In base allo scenario Brent previsto da Eni, senza assumere incrementi nella componente di base del dividendo, la nuova politica di remunerazione comporta per cassa la distribuzione tra il 2020 e il 2023 di dividendi pari rispettivamente a 0,55, 0,47, 0,56 e 0,70 euro per azione.

Infine, la società comunica che il piano di Buy Back da 400 e da 800 milioni all’anno, sarà eseguito interamente in anni con prezzi Brent previsti rispettivamente tra 61 e 65 $/barile e superiori a 65 $/barile.