Mercati – In rosso dopo Pil Usa aspettando conti delle big tech, Milano chiude a -3,3%

Giornata all’insegna delle vendite per gli eurolistini, che hanno accelerato al ribasso dopo l’avvio negativo di Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo del 3,3% a 19.228 punti. Pesanti anche il Dax di Francoforte (-3,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,1%), il Ftse 100 di Londra (-2,3%) e il Cac 40 di Parigi (-2,1%).

Oltreoceano risalgono dai minimi il Dow Jones (-1,1%), lo S&P500 (-0,8%) e il Nasdaq (-0,1%), in attesa dei conti di Apple, Amazon e Alphabet in uscita a mercati chiusi.

Intanto il presidente americano Donald Trump ha avanzato l’ipotesi di rimandare le elezioni in programma a novembre, affermando che il voto in tali circostanze straordinarie potrebbe essere soggetto a brogli.

Il Pil annualizzato statunitense del secondo trimestre ha evidenziato un tracollo del 32,9%, peggior declino da quando viene rilevata la statistica (1947), riflettendo gli effetti dei lockdown imposti per frenare i contagi da coronavirus. Inoltre, le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate ancora di 1,4 milioni nell’ultima settimana.

Nel Vecchio Continente, il Pil della Germania ha evidenziato nel secondo quarter una contrazione del 10,1%, peggiore del -9% atteso dagli analisti. Da segnalare anche i dati di giugno sulla disoccupazione di Italia (8,8%), Germania (6,4% e -18 mila disoccupati) ed Eurozona (7,8%) e la fiducia dei consumatori di luglio della zona euro (-16,2 punti rispetto a -14,7 di giugno).

Il tutto all’indomani della riunione della Fed, che ha mantenuto invariati i tassi di interesse confermando il proprio impegno ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per supportare la ripresa dell’economia, mentre il Congresso americano lavora a nuovi stimoli e la pandemia non arresta la propria diffusione.

Sul Forex l’euro/dollaro torna a 1,178 dopo una momentanea discesa mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a quota 105,1.

Tra le materie prime l’oro si deprezza 1.947 dollari l’oncia, mentre accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-2,5%) a 43,0 dollari e il Wti (-3,2%) a 39,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 151 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si riduce allo 0,96%.

Tornando a Piazza Affari, le vendite investono quasi tutte le società del Ftse Mib e in particolare i petroliferi Eni (-7%) e Saipem (-6,55%), oltre a Unipol (-5,7%). Invariata Prysmian (+0,05%), limitano i danni Moncler (-0,1%), Amplifon (-0,2%) e Nexi (-0,3%).