Mondadori – Ricavi in calo del 24% nel 1H 2020

Il gruppo Mondadori chiude il primo semestre del 2020 con un calo dei ricavi del 24% a 288,9 milioni. A parità di perimetro di consolidamento, il calo dei ricavi è del 22,2 per cento.

Nel periodo in esame l’attività del gruppo è stata pesantemente influenzata dal lockdown conseguenza dell’epidemia, con la chiusura di tutte le librerie e dei bookshop museali. Alla riapertura il mercato del libro ha registrato segnali di ripresa, che hanno favorito i business Trade e Retail che, in parte, hanno recuperato i ricavi perduti nel periodo marzo-aprile.

L’Ebitda Adjusted IFRS 16 è di 11 milioni, pressocché dimezzato rispetto ai 21,8 milioni dell’anno precedente. Anche a livello di Ebitda adjusted la contrazione riflette le conseguenze del Covid-19 nonché i primi effetti positivi delle azioni di contrasto poste in atto dal gruppo.

Gli interventi di riduzione dei costi per complessivi 31,8 milioni hanno consentito di limitare gli impatti della contrazione di ricavi e margini dovuti al Covid-19. L’Ebitda IFRS 16 è pari a 8,4 milioni rispetto a 20,6 milioni al 30 giugno 2019.

L’Ebit IFRS 16 è negativo per 17,2 milioni, sceso di -19,3 milioni rispetto al 30 giugno 2019 principalmente per la dinamica delle componenti sopra citate e per la svalutazione e l’avvio del processo di ammortamento di alcune testate.

Il risultato netto del gruppo evidenzia una perdita di 25 milioni rispetto al deficit di 1,9 milioni del primo semestre 2019, che includeva anche l’utile di 2,7 milioni delle attività in dismissione.

L’indebitamento netto (ante IFRS16) è pari a 130,1 milioni, in calo rispetto ai 151,3 milioni a fine anno 2019; l’indebitamento finanziario netto IFRS 16 è pari a 219,5 milioni (impatto IFRS 16 di 89,4 milioni).

Per l’intero esercizio 2020 il gruppo stima ricavi in contrazione tra il 16% e il 18% rispetto al 2019, un EBITDA margin (adjusted) pari a circa l’11%-12% e una generazione di cassa positiva ma in calo rispetto al 2019. L’indebitamento finanziario netto del gruppo a fine anno in corso dipenderà dall’ammontare dei costi di ristrutturazione che verranno finanziati con il flusso di cassa ordinario ed è stimato comunque non superiore ai 55,4 milioni al 31 dicembre 2019.