Nel primo semestre 2020 Recordati ha riportato ricavi consolidati pari a 760,2 milioni, in crescita del 2,3% su base annua ma inferiori dell’1,5% rispetto ai 771,5 milioni attesi dagli analisti.
L’Ebitda si è attestato a 311,1 milioni, in aumento dell’11,4%, mentre l’Ebit è stato pari a 261,5 milioni, con un incremento del 7,8% per cento, rispettivamente superiori del 3,2% e del 2,4% rispetto al consensus. Il tutto nonostante ammortamenti e svalutazioni aumentati del 34,9 per cento.
Gli oneri finanziari netti sono invece diminuiti del 35,1 per cento.
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 196,9 milioni (+13%; +3,9% vs consensus) mentre quello rettificato si è attestato a 225,6 milioni (+16,8%).
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 922,4 milioni, in aumento di 19,7 milioni rispetto a fine 2019.
Infine il management ha aggiornato le previsioni per l’intero 2020, attendendosi ricavi a circa 1.500 milioni, inferiori alle stime di inizio anno, un Ebitda tra 580 e 590 milioni e un utile netto rettificato compreso tra 408 e 418 milioni, in linea con le stime di piano.
Infine, sulla base dei primi riscontri di mercato delle iniziali vendite di Isturisa, principalmente negli USA, stima che questo prodotto possa raggiungere, a regime, vendite totali tra 300 e 350 milioni con un ulteriore potenziale derivante dall’estensione dell’indicazione a sindrome di Cushing negli USA ed espansione in nuovi mercati.