Nel primo semestre 2020 il gruppo Webuild ha consuntivato ricavi e altri proventi in calo del 21,2% a 2.033,2 milioni, includendo altri proventi per circa 97 milioni. Una dinamica legata all’impatto delle misure introdotte da clienti e governi per arginare la diffusione della pandemia del Covid 19.
I ricavi derivano principalmente da una serie di grandi progetti tra cui, quelli del Gruppo Lane, i lavori dell’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria della linea Milano–Genova, le commesse in Etiopia, i lavori in Australia per la metropolitana di Perth, i lavori di ingegneria civile e elettromeccanica dell’impianto idroelettrico di Snowy 2.0 e quelli in Arabia Saudita e in Tagikistan.
Sul fronte operativo, l’Ebitda si è attestato a 87,1 milioni (-64%), con la relativa marginalità in calo al 4,3% (-510 punti base). L’Ebit è passato in territorio negativo per 8,8 milioni, rispetto ai +141,1 milioni del pari periodo 2019.
Dopo aver spesato imposte per 26,6 milioni, il periodo si è chiuso con una perdita netta di 83,5 milioni, contro l’utile di 63,3 milioni del primo semestre 2019.
La società ha poi esposto i dati consolidati adjusted, che considerano i risultati delle Joint Venture non controllate afferenti a Lane Industries e gli effetti dell’accordo transattivo con la Società Italiana per Condotte d’Acqua.
Dai dati così esposti, emergono ricavi e altri proventi in contrazione del 18,3% a 2.213,1 milioni, che includono ricavi delle Jv per 180 milioni.
L’Ebitda ha subito una contrazione del 53,5% a 110,9 milioni, con una marginalità al 5% (-380 punti base), beneficiando di 8,8 milioni derivanti da Jv e di 15 milioni derivanti dall’accordo transattivo con Condotte. L’Ebit ha poi registrato un crollo del 74,4% a 35,3 milioni.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta adjusted di 48,3 milioni, beneficiando dell’utile di 35,3 milioni derivante dall’accordo transattivo con Condotte.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 è pari a 3.107 milioni, in aumento di 837,4 milioni rispetto ai 2.270,1 milioni al 31 dicembre 2019, per effetto del pieno utilizzo delle linee di credito Revolving Credit Facilit.
Per quanto riguarda il portafoglio ordini al 30 giugno 2020, includendo l’apporto di Astaldi è pari a 33,8 miliardi (circa 27,4 miliardi relativi alle costruzioni e circa 6,3 miliardi alle concessioni). Nel semestre i nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno sono stati pari a 1,9 miliardi e Webuild risulta come miglior offerente per addizionali 0,2 miliardi riferiti a gare.
Per quanto riguarda il 2020, rimangono confermati i driver di crescita di medio lungo periodo, quali diversificazione geografica, focus settoriale e razionalizzazione dei costi.
Per il secondo semestre ci si attende invece un book to bill medio di gruppo pari ad una volta i ricavi dell’anno e il completamento dell’operazione di acquisizione di Astaldi nell’ambito del Progetto Italia.
Infine, non appena il contesto esterno si normalizzerà, la società presenterà il nuovo piano industriale triennale.