Coima Res – L’1H 2020 conferma la resilienza del business (canoni 22,2 mln +24,8% a/a; 98,1% canoni incassati)

Il Cda di Coima Res ha approvato i risultati al 30 giugno 2020, chiusi con un forte incremento dei canoni di locazione a 22,2 milioni (+ 24,8% a/a) grazie alle acquisizioni degli immobili Philips e Microsoft (+3,4% su base like for like).

Numeri che hanno messo in evidenza il limitato impatto della crisi da Covid-19 e la resilienza della società guidata da Manfredi Catella che conta sulla qualità del proprio portafoglio e dei suoi conduttori di elevato standing, caratterizzato da multinazionali di grandi dimensioni tra cui Vodafone, Deutsche Bank, Microsoft, BNP Paribas, IBM, Sisal, PWC, Techint, NH Hotels e Philips.

Nel corso dei primi sei mesi del 2020 la società ha incassato infatti il 98,1% dei canoni (99,6% nell’1H 2019), con il pagamento del restante 1,9% dei canoni atteso nel breve-medio termine: in merito, il 56% e il 40% dei canoni non incassati sono riferiti a NH Hotels e ad altri tre conduttori con i quali è già stato definito un piano di rientro.

Ricordiamo inoltre che al 30 giugno 2020 il portafoglio di Coima Res contava 9 complessi immobiliari ad uso ufficio a Milano e 58 filiali bancarie nel Nord-Centro Italia, con un’esposizione per il 90% sulla città meneghina di cui il 50% nell’innovativo quartiere Porta Nuova e l’85% a uso Ufficio.

Riportando il focus sui conti, il periodo in esame ha visto il Net Operating Income salire del 26,8% a 20,2 milioni e il relativo margine NOI in progresso di 150 bps al 91%, grazie al diverso mix di immobili.

In evidenza anche il miglioramento dell’Ebitda a 15,5 milioni (+39,4% a/a), grazie alla dinamica sopradescritta e alla riduzione dei costi di struttura tra cui la minore commissione di asset management.

I primi sei mesi dell’esercizio in corso hanno visto crescere anche l’FFO ricorrente a 12,1 mln (+50,4% a/a) e  l’EPRA Earnings a 8,8 milioni (+21,2%), con un EPRA Earnings per azione aumentato a 0,24 euro (+20,8% a/a).

Infine, il conto economico si è chiuso con utile di 3,6 milioni, che ha scontato la variazione negativa del fair value del portafoglio nel periodo, penalizzato nel confronto annuo dall’incremento registrato nel primo semestre 2019.

Per quanto riguarda il portafoglio, il valore su base pro-quota è aumentato di 1,4 milioni per effetto delle capex legate prevalentemente al progetto Corso Como Place per 6 milioni, compensate dal decremento nel fair value di 4,8 milioni riferito alla porzione hotel dell’immobile Gioiaotto.

L’attuale composizione, come già anticipato, conta 9 complessi immobiliari e 58 filiali bancarie per un valore complessivo di 689,7 milioni su base pro quota. Oltre alle caratteristiche già presentate, il portafoglio vanta un forte profilo di sostenibilità (56% certificato LEED), in aumento al 65% comprendendo il progetto Corso Como Place, il cui completamento è atteso entro il 2020 (avanzamento del cantiere all’85% al 30 giugno 2020), che mira a una certificazione LEED Gold.

Dal lato patrimoniale, si segnala il prudente LTV netto della società sostanzialmente stabile al 39% (38,8% al 31 dicembre 2019) e la consistente disponibilità di liquidità (42,5 milioni). Il debito presenta una scadenza media di 2,9 anni (nessuna scadenza prima di dicembre 2020).

Infine, in termini di outlook Coima Res ha confermato la guidance per il 2020 degli EPRA Earnings per azione a 0,40 euro, una conferma molto importante che sottolinea ancora una volta la resilienza mostrata dalla società nei confronti della sfida sociale ed economica da Covid-19 con cui è stato aperto il 2020.

Gli immobili ad uso ufficio di alta qualità a Milano conserveranno con molta probabilità il loro status ed eventuali cambiamenti della domanda saranno pronti per essere anticipati da Coima Res, che ha reso noto di aver avviato un dialogo con i conduttori finalizzato a individuare le nuove determinati del prodotto ufficio, accelerando di conseguenza il percorso di innovazione della propria offerta.

Nel medio termine la società prenderà in considerazione un’ulteriore cessione di immobili maturi, considerati non strategici e non core, nonché piani di ristrutturazione e riposizionamento.