Fca – Perdite oltre 1 mld nel 2Q20, nuova guidance quando si avrà più visibilità

Il gruppo ha archiviato il periodo aprile-giugno 2020 con risultati fortemente condizionati dagli impatti del Covid-19. I ricavi sono diminuiti oltre le attese del 56% a 11,7 miliardi, con un calo delle consegne del 63% per effetto della sospensione temporanea della produzione. L’Ebit adjusted è passato in negativo per 928 milioni battendo però il consensus, mentre il trimestre si è chiuso con una perdita netta adjusted di 1.039 milioni. Il gruppo fornirà una nuova guidance 2020 quando si avrà una maggiore visibilità dell’impatto complessivo della crisi.

Fca ha chiuso il secondo trimestre del 2020 con un calo delle consegne complessive del 63% a 424.000 veicoli, per effetto della sospensione temporanea della produzione e il crollo della domanda a livello mondiale in seguito alla pandemia

I ricavi sono diminuiti del 56% a 11,7 miliardi (14,08 miliardi il consensus), con il Nord America che ha segnato un -53% a 8,2 miliardi principalmente per le minori consegne in parte compensate da un mix favorevole che ha consentito di mantenere un Ebit adjusted positivo di 39 milioni.

Fatturato in calo anche in area Emea (-60% a 2,2 miliardi), in area Apac (44% a 427 milioni) e in Latam (-77% a 477 miliardi), dove però il gruppo ha raggiunto il primo posto in termini di quota di mercato al 15,9% grazie soprattutto al mercato brasiliano. Infine, Maserati ha segnato un -46% a 185 milioni.

Nel complesso, l’Ebit adjusted è passato in negativo per 928 milioni (-1.975 milioni il consensus), mentre il trimestre si è chiuso con una perdita netta adjusted di 1.039 milioni (-1.708 milioni il consensus) rispetto all’utile di 928 milioni dell’analogo periodo 2019.

Il free cash flow industriale è risultato negativo per 4,9 miliardi, con un impatto negativo del capitale di funzionamento e altre voci di bilancio pari a 3,5 miliardi derivante princpalmente dagli effetti del COVID-19.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Fca fornirà un aggiornamento sulle stime per il 2020 quando sarà possibile avere una migliore visibilità sull’impatto complessivo della crisi.

Il gruppo si aspetta comunque una performance forte nella seconda parte dell’anno, con recupero della redditività e un free cash flow industriale positivo sulla base delle previsioni sul mercato, guidato soprattutto dal Nord America.

Infine, si legge nella nota, la crisi del Covid-19 ha sottolineato ulteriormente la logica stringente della fusione con Psa, confermando che l’operazione dovrebbe chiudersi entro il primo trimestre 2021.