Ieri 30 luglio è terminato il periodo di adesione all’Opas volontaria totalitaria promossa da Intesa Sanpaolo sul capitale di Ubi Banca, iniziato lo scorso 6 luglio. Sulla base dei risultati provvisori, risultano portate in adesione (incluse quelle portate in adesione attraverso il private placement), 1.031.956.527 azioni Ubi (166.191.819 apportate ieri), pari a circa il 90,2041% dei titoli oggetto dell’offerta e a circa il 90,1835% del capitale della stessa Ubi.
Alla data del documento di Offerta, Intesa Sanpaolo deteneva, direttamente e indirettamente, complessive 288.204 azioni ordinarie Ubi, pari allo 0,0252% del capitale.
Tenuto anche conto che nel periodo intercorrente tra la data del documento di offerta e ieri Intesa Sanpaolo non ha acquistato azioni Ubi al di fuori dell’offerta (incluso il private placement), che 27.043 azioni Ubi (pari allo 0,0024% del capitale), che alla data del documento di offerta Intesa Sanpaolo deteneva in pegno con diritto di voto, sono state liberate dal pegno e delle 9.251.800 azioni proprie rappresentative dello 0,8085% del capitale di Ubi, Intesa Sanpaolo giungerà a detenere complessivamente 1.041.469.488 azioni Ubi, pari a circa il 91,0149% del capitale.
Pertanto, sulla base dei risultati provvisori dell’offerta, la condizione soglia percentuale, ossia la detenzione da parte di Intesa Sanpaolo di una partecipazione complessiva pari ad almeno il 66,67% del capitale di Ubi, risulta avverata.
Si segnala inoltre che, a ieri, sono complessivamente pervenute adesioni “con riserva”
per 334.454 azioni Ubi da parte di 103 aderenti. Tali adesioni non sono state conteggiate ai
fini della determinazione delle percentuali di adesione all’offerta.
Con riferimento alla condizione Antitrust, e come già comunicato in data 17 luglio 2020, in tale data l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha autorizzato l’operazione di acquisizione del controllo di Ubi Banca subordinatamente all’esecuzione di cessioni strutturali in linea con quanto previsto nell’accordo con Bper e dagli impegni presi da Intesa Sanpaolo, imponendo talune specifiche misure attuative in relazione alle suddette cessioni di sportelli.
Tenuto conto di quanto precede e valutate le misure attuative indicate dall’AGCM, Intesa
Sanpaolo ha fatto proprio quanto disposto dall’AGCM, ha ritenuto comunque verificata la
condizione Antitrust, e in ogni caso, per quanto possa occorrere, ha rinunciato alla stessa.
Il pagamento del corrispettivo, rappresentato da una parte in azioni pari a 1,7 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’offerta e da una parte in denaro pari a 0,57 euro, sarà effettuato il 5 agosto 2020.
Sulla base dei risultati provvisori dell’offerta (incluso il private placement), in considerazione dell’avvenuto raggiungimento di una partecipazione superiore al 90%, ma inferiore del 95% del capitale di Ubi, si verificheranno i presupposti di legge per l’esercizio dell’obbligo di acquisto.
Pertanto, Intesa Sanpaolo, non ripristinerà un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni delle azioni ordinarie di Ubi e darà corso alla procedura per
l’adempimento dell’obbligo di acquisto delle rimanenti 102.815.658 azioni Ubi, pari al 8,9851% del capitale. Le tempistiche del delisting delle azioni Ubi saranno rese note successivamente.