Mercati europei cauti in un inizio settimana in cui continuano a preoccupare la diffusione del Covid-19 e le tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Le principali borse del Vecchio Continente, scambiamo prevalentemente in territorio positivo con il Ftse Mib a +0,3 per cento.
Un andamento incoraggiato dall’agenda macroeconomica, con gli indicatori relativi all’attività manifatturiera dell’area euro in miglioramento. Il Pmi dell’eurozona (51,8 punti) torna a crescere dopo un anno e mezzo in scia alla ripresa della produzione e della domanda legata all’allentamento dei lockdown.
In programma nel pomeriggio gli omologhi dati relativi agli Usa.
Sullo sfondo restano i timori connesse alla pandemia, che sta costringendo alla reintroduzione di parziali lockdown in alcuni paesi e rischia un ulteriore rallentamento della ripresa economica.
A ciò si aggiungono le tensioni tra Washington e Pechino, con la Casa Bianca pronta a varare nuove misure contro diverse società di software cinesi, accusate di costituire una minaccia per la sicurezza nazionale
Intanto, sull’obbligazionario, i tassi dei benchmark europei sostanzialmente stabili, cui contrasta il rialzo di 10 punti base del decennale italiano, che ora rende l’1,11% separato da uno spread verso Bund allargatosi a 163 punti base (+9 bp).
Oltre oceano, il rendimento del T-Bond che si fissa allo 0,55% (+2 bp), mentre sul forex il cambio euro/dollaro scende a quota 1,174.