Sesa – Accelera la crescita nel 2020-21 con focus sulle aree innovative dell’IT

Il Gruppo Sesa chiude l’anno fiscale al 30 aprile 2020 con risultati nettamente superiori al track record storico e al mercato di riferimento, fornendo un outlook favorevole anche per il 2021 nonostante l’impatto dell’emergenza sanitaria. L’obiettivo è proseguire la crescita sostenibile che ha caratterizzato l’ultimo decennio, focalizzandosi sullo sviluppo organico ma allo stesso tempo integrando realtà attive nei segmenti a maggior valore aggiunto del digital trasformation, con un ruolo di primo piano assegnato alla crescita del capitale umano. Il tutto continuando a generare cassa e incrementando progressivamente la marginalità del Gruppo.

Sesa archivia il full year 2020 con ricavi netti consolidati in aumento del 14,5% a 1,76 miliardi e un Ebitda consolidato in crescita del 27,1% a 94,5 milioni, registrando performance superiori al mercato e al proprio track record storico (CAGR 2011-20 revenues +10,1%, CAGR 2011-20 Ebitda +11,9%). Da sottolineare il contributo positivo di tutti i Settori di attività, persino nell’ultimo trimestre dell’esercizio impattato dal lockdown.

Solido anche l’outlook per l’esercizio in corso, nel quale è previsto un incremento dei ricavi e del margine operativo lordo in linea con il track record di lungo periodo. Questo grazie anche all’accelerazione del percorso di crescita esterna, con le recenti acquisizioni di partecipazioni in Clever Consulting, zero12, Infolog, Analytics Network e SPS, Service Technology e Di.Tech e l’integrazione di un nuovo settore di business Base Digitale.

L’integrazione di queste società ha consentito al Gruppo di consolidare il posizionamento in segmenti ad alto valore aggiunto del mercato IT, innestando nuove risorse altamente specializzate che andranno a rafforzare i team dedicati, con effetti positivi anche sulla marginalità a livello consolidato.

Il focus su cloud, collaboration, digital security, cognitive e intelligenza artificiale permette a Sesa di porsi come partner ideale per le aziende nel percorso di trasformazione digitale, tema ancora più rilevante in seguito all’ultima crisi. Per il mercato IT, secondo i dati Sirmi, si prevede una contrazione limitata (-1,7%) nel 2020 seguita da una nuova espansione nel 2021 e 2022, a tassi oltre il 4,5% annuo.

Nel contempo, Sesa mantiene una forte focalizzazione sul capitale umano, che ha riportato un incremento medio annuo del 13,4% tra 2011 e 2020, superando al 30 aprile 2020 la soglia dei 2.500 dipendenti, sia grazie a programmi interni di recruiting sia per effetto delle acquisizioni.

Pur restando un gruppo prettamente italiano, Sesa ha inoltre avviato una fase di progressiva internazionalizzazione che andrà a privilegiare le regioni caratterizzate da un’elevata intensità di media impresa e in distretti contigui all’Italia, come ad esempio la DACH area.

Una strategia complessivamente apprezzata dagli investitori, come testimonia sia la presenza nel capitale di colossi internazionali tra cui Norges, Allianz, JP Morgan, Kabouter, sia l’andamento borsistico del titolo che viaggia sui massimi storici e raccoglie solo giudizi positivi dagli analisti.

Alessandro Fabbroni, Ad di Sesa, commenta gli ultimi mesi e illustra le priorità per il futuro

“Abbiamo chiuso l’anno fiscale 2020 con risultati record e aperto il 2021 con un outlook favorevole, stimando una crescita in linea con il nostro track record storico”.

È soddisfatto l’amministratore delegato di Sesa, Alessandro Fabbroni, nel commentare l’andamento dell’ultimo esercizio (chiuso il 30 aprile scorso) e i primi mesi del nuovo anno fiscale. Un periodo, quest’ultimo, in cui il gruppo ha saputo reagire all’emergenza Covid e ha accelerato il percorso di crescita per linee esterne, tramite acquisizioni mirate in settori ad alto valore aggiunto.

Il tutto, aggiunge Fabbroni, “focalizzandoci su una strategia di crescita sostenibile, orientata al lungo periodo e che abbia come elemento centrale il capitale umano, più che raddoppiato negli ultimi tre anni”. La forte specializzazione delle risorse, infatti, “ci consente di creare valore aggiunto e operare con una marginalità crescente, generando soddisfazione per tutti gli stakeholder”.

Risultati solidi nel FY2020 nonostante il Covid

“I risultati dell’esercizio chiuso al 30 aprile sono superiori al consensus, che peraltro non è stato modificato nel periodo del lockdown”, sottolinea l’Ad. “Nonostante l’impatto dell’emergenza sanitaria nell’ultimo trimestre, il Gruppo Sesa archivia il full year 2020 con ricavi netti in crescita del 14,5% a 1,76 miliardi e un Ebitda in aumento del 27,1% a 94,5 milioni, riportando un Ebitda margin in miglioramento dal 4,8% al 5,3%”.

L’utile netto consolidato di pertinenza adjusted (al lordo degli ammortamenti relativi alle differenze di valore tra i prezzi pagati per le società target e i corrispondenti valori di patrimonio netto) si è fissato a 41,2 milioni (+31,1%).

Al 30 aprile 2020 la posizione finanziaria netta è attiva (liquidità) per 54,7 milioni rispetto a 41,8 dello scorso anno, nonostante gli investimenti in acquisizioni per complessivi 45 milioni, la distribuzione di dividendi e l’acquisto di azioni proprie per un totale di 13 milioni e l’adozione dell’IFRS16 che ha comportato maggiori debiti per 20 milioni.

“Nel solo quarto trimestre, pienamente impattato dal lockdown, i ricavi sono cresciuti del 6,5% a 426 milioni e l’Ebitda del 19% a 25 milioni”, rimarca Fabbroni, “grazie anche ad uno straordinario contributo di tutte le risorse umane”.

Outlook FY2021, crescita attesa in linea con il track record storico

Tra il 2011 e il 2020 il Gruppo Sesa ha riportato una crescita media annua dei ricavi e dell’Ebitda rispettivamente pari al 10,1% e all’11,9%. “Nonostante l’impatto del Covid”, rimarca Fabbroni, “nell’ultimo anno abbiamo conseguito uno sviluppo nettamente superiore al nostro track record di lungo termine e abbiamo fornito un outlook favorevole anche per il 2021, prevedendo un trend di crescita in linea con il CAGR degli ultimi 10 anni”.

L’andamento favorevole dei ricavi nei mesi di maggio e giugno 2020 e l’accelerazione delle operazioni di acquisizione societarie realizzate nel periodo aprile-giugno 2020 costituiscono infatti la base per consentire al Gruppo di continuare a crescere, sia a livello di ricavi sia di competenze e redditività.

La crescita esterna

“Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo concluso nove operazioni di crescita esterna, alcune delle quali piuttosto rilevanti in termini dimensionali, che apporteranno complessivamente ricavi addizionali per 90 milioni e un Ebitda aggiuntivo di oltre 9 milioni nell’anno fiscale 2021”, afferma l’Ad.

Tra queste, Fabbroni cita l’acquisizione di Di.Tech, “partner digitale di riferimento del Gruppo Conad e attiva nelle soluzioni software per la distribuzione organizzata alimentare, in particolare nella gestione dei sistemi informativi di logistica, supply chain e store management”. Di.Tech ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2019 con ricavi per 19 milioni e un Ebitda di 2,0 milioni.

Altra operazione rilevante è quella che ha portato all’inserimento di un nuovo settore di attività con Base Digitale (partecipata al 60% da Sesa), specializzato nell’erogazione di Business Services e BPO per il settore finanziario e large enterprise con un focus anche sulla security di questo settore industriale. “Questa acquisizione ha permesso di sviluppare una nuova divisione con oltre 300 risorse con un giro di affari iniziale di 50 milioni ed una redditività operativa superiore a quella media del Gruppo”.

Acquisizioni mirate e assimilabili alla crescita organica

Con riferimento alla crescita esterna la peculiarità del Gruppo Sesa, così come illustrata dallo stesso Ad, è “la capacità di fare leva sugli innesti di risorse umane specializzate per poi proseguire con percorsi di crescita interna. Le nostre acquisizioni, infatti, sono assimilabili alla crescita organica e vengono realizzate in ottica di lungo termine e di condivisione del valore generale”.

Si tratta di operazioni concluse a moltiplicatori estremamente contenuti, “inferiori a 5x l’Ebitda, rispetto a multipli di settore pressoché doppi”. Le nuove realtà “si innestano all’interno della nostra organizzazione con la capacità di amplificare le competenze e rafforzare i nostri team, permettendoci di supportare al meglio la digital transformation delle imprese e organizzazioni”.

Dinamica che ha assunto una rilevanza ancora maggiore con l’emergenza Covid-19. “In questo momento l’evoluzione della nostra offerta in tutti i settori avviene in maniera coerente con le esigenze dei partner e clienti, con una particolare attenzione per i segmenti del cloud, la collaboration (fondamentale per la gestione di organizzazioni ibride), la digital security (altrettanto rilevante in questo momento per difendersi dagli attacchi cyber), cognitive e intelligenza artificiale”.

Le sinergie e l’integrazione delle nuove realtà

“Abbiamo avuto la capacità di costruire un gruppo che premia la specializzazione, con sinergie corporate nella gestione del capitale umano e a livello commerciale. Il nostro è il modello tipico di un gruppo che si evolve verso servizi sempre più a valore e consulenziali”, spiega Fabbroni.

“Da un lato lasciamo autonomia alle neoacquisite e all’interno dei settori continuiamo ad avere legal entity dedicate ad aziende specializzate; dall’altro però sappiamo sviluppare sinergie, sia nell’area corporate, che in quelle marketing, commerciali e di branding. Non adottiamo politiche di riduzione degli organici, bensì di evoluzione integrata e di centralizzazione di alcune funzioni, valorizzando le specializzazioni”, aggiunge l’Ad.

“La gestione del capitale umano è svolta a livello di Gruppo tenendo conto delle specializzazioni e delle realtà che operano all’interno del gruppo, con attività di supporto, retention, fidelizzazione e con politiche di sostenibilità orientate non al breve termine ma al medio lungo”.

La progressiva crescita della marginalità

Il percorso di crescita sostenibile, attraverso un mix di sviluppo organico e acquisizioni mirate con l’innesto di capitale umano specializzato, sta consentendo al gruppo Sesa di incrementare progressivamente anche la marginalità. A livello consolidato, nel full year 2020 l’Ebitda margin è passato dal 4,8% al 5,3%, con un contributo decisivo sia dal Settore VAD (marginalità in miglioramento dal 3,58% al 3,67%) sia dal Settore SSI (Ebitda margin in aumento dal 7,66% al 9,53%).

“Quando integriamo nuove realtà, la focalizzazione è sempre più orientata verso la qualità dei ricavi, il valore e la specializzazione. All’interno dei nostri settori abbiamo livelli di Ebitda margin differenti, ma le neoacquisite operano con margini sopra le medie del gruppo i egeneralmente accelerano il proprio percorso di crescita grazie alle sinergie generate, contribuendo quindi a rinforzare  anche la marginalità a livello consolidato”, spiega l’Ad. “Anche quest’anno ci attendiamo di proseguire il trend di crescita e credo che tutti i settori (VAD, SSI e il nuovo segmento dei business services) daranno contribuzione a questo percorso”.

Un mercato resiliente e dalle ottime prospettive

Tra il 2017 e il 2019, secondo i dati Sirmi, il mercato domestico dell’IT ha riportato una progressiva crescita da +2,0% a +3,6% su base annua, supportato dai trend di trasformazione digitale delle imprese e delle organizzazioni, mentre nel 2020 l’impatto del Covid porta a una stima (sempre di Sirmi) pari a -1,7%.

“Anche il mercato dell’IT risente della crisi, seppur in maniera molto tenue rispetto ad altri settori e rispetto al Pil nazionale, per il quale è prevista una contrazione intorno al 10% nel 2020”, afferma Fabbroni. “Questo perché la digitalizzazione è fondamentale per consentire di superare l’attuale stato di pandemia. Le organizzazioni stanno diventando ibride, coniugando physical e digital working, e dunque convergendo verso le tecnologie digitali”.

Per il 2021 e il 2022 Sirmi prevede una crescita del mercato IT tra il 4,5% e 5%, che consentirà di recuperare la contrazione del 2020. Inoltre, “la domanda crescente di digitalizzazione si sposa non solo con i modelli organizzativi ma anche con la ricerca di sostenibilità, cosicché gli investimenti in sostenibilità sono anche in parte investimenti in innovazione tecnologica e digitale. In prospettiva tutti i piani di investimento, compresi quelli per uscire dall’emergenza, parlano di sostenibilità ma anche di digitalizzazione”.

Il processo di digitalizzazione e il ruolo di aggregatore in un mercato frammentato

“La digitalizzazione sta accelerando, tutte le aziende e organizzazioni di qualunque settore sono attive e questa fase è già in progress”, dichiara Fabbroni. “Sicuramente il settore è molto ampio e si sta caratterizzando per l’aggiunta di nuove aree di attività. Il digitale e l’IT manifestano trend sempre più pervasivi e abbracciano campi sempre nuovi della vita delle aziende e delle persone”.

Dall’altro lato, “stiamo assistendo a un consolidamento del settore che nelle sue articolazioni rimane ancora abbastanza frammentato. Di conseguenza ci sono ancora importanti spazi di consolidamento, anche in Italia. L’idea del nostro gruppo è quella di ricoprire un ruolo di polo aggregante, che possa crescere e consolidare il proprio posizionamento in maniera sostenibile, con un mix equilibrato di leva esterna e di crescita organica”, specifica l’Ad, ricordando che quest’ultima “rimane la leva principale di crescita”.

Focus sull’Italia ma con uno sguardo al panorama internazionale

Pur rimanendo un gruppo prevalentemente italiano, Sesa sta lentamente avviando una strategia di progressiva e mirata internazionalizzazione. “Il nostro territorio di sviluppo è concentrato sull’Italia”, rimarca Fabbroni, “ma la novità è che abbiamo un team che copre il mercato tedesco, con l’acquisto di Di.Tech abbiamo oltre 100 risorse dislocate in Romania e specializzate su soluzioni digitali per l’industria retail, oltre ad un team di customer experience a Shanghai”.

“Stiamo cercando di fare leva sulla nostra strategia che consiste nella copertura di aree di specializzazione, portando le skill sviluppate in Italia sui mercati esteri, in particolare quelli dove c’è un’elevata intensità di media impresa e possibilmente in distretti che hanno delle contiguità con l’Italia, come in Europa centrale”.

Tutto questo, chiarisce Fabbroni, “sarà un percorso graduale e progressivo, non caratterizzato da discontinuità, poiché riteniamo che la politica delle acquisizioni di taglio medio-piccolo sia in grado di massimizzare la generazione di valore per tutti gli stakeholder”.

Borsa e analisti

Il titolo Sesa viaggia sui massimi storici e da inizio 2020 mostra un rialzo di 35 punti percentuali, a fronte della performance sostanzialmente flat del Ftse Italia Tecnologia e del -6% del Ftse Italia Star.

Le quotazioni dell’azienda guidata da Fabbroni hanno subito un momentaneo rallentamento tra la seconda metà di febbraio e la prima parte di marzo, in scia alla fuga di capitali che ha investito tutto il mercato azionario nel momento in cui è scoppiata l’emergenza sanitaria e sono state introdotte le misure di contenimento.

Successivamente, il titolo ha recuperato terreno con forza, riportandosi ad inizio luglio in area 55 euro e spingendosi fino ad un massimo assoluto oltre 64 euro. Osservando i giudizi raccolti da Bloomberg gli analisti sono concordi nel raccomandare l’acquisto, con un target price medio per adesso di 68,75 euro che implica ancora un cospicuo upside potenziale.