Buzzi Unicem ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi sostanzialmente stabili a 1.520 milioni, con l’impatto favorevole delle valute per 11 milioni che ha compensato la diminuzione dei volumi. Al netto delle variazioni nei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, il fatturato sarebbe diminuito del 1,4%.
Le vendite di cemento sono diminuite del 3,4% a 13,4 milioni, mentre quelle di calcestruzzo preconfezionato hanno registrato un calo del 6,3% a 5,5 milioni di metri cubi.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è cresciuto dell’8,8% a 314 milioni con una marginalità al 20,6% (+160 punti base), mentre l’Ebit è aumentato del 12% a 185 milioni con un’incidenza sul fatturato salita al 12,2% (+130 punti base).
Il semestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 61% a 217 milioni, beneficiando di un contributo di 145,3 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (33,9 milioni nel 2019), di cui 108,1 milioni relativi alla cessione d’azienda realizzata da Kosmos Cement, in parte compensato dai maggiori oneri finanziari netti (pari a 55 milioni rispetto ai 29 milioni nel 2019) per la variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 385 milioni dai 568 milioni al 31 dicembre 2019, dopo aver incassato dividendi pari a 162 milioni di dollari dalla collegata Kosmos Cement (a seguito dell’operazione straordinaria di cessione d’azienda), distribuito dividendi per 31,8 milioni, effettuato acquisiti di azioni proprie per 7,3 milioni e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 126,6 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il gruppo ritiene che la visibilità sul secondo semestre continui ad essere molto limitate. Per l’intero esercizio, il management prevede stima un Ebitda in calo del 5-10%.