Comer Industries ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in calo del 13,2% a 191,6 milioni, con la contrazione causata dall’impatto del coronavirus in parte mitigata dall’incremento delle vendite nell’area asiatica riconducibile all’acquisizione di maggiori quote di mercato nel settore industriale ed eolico.
L’Ebitda adjusted è diminuito del 12,8% a 22,2 milioni mantenendo però una marginalità sostanzialmente stabile all’11,6%, mentre l’Ebit ha segnato un -30,1% a 12,3 milioni con un’incidenza sul fatturato al 6,4% (-160 punti base).
Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto del 23,1% a 8,8 milioni.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta adjusted presenta un saldo positivo pari a 6,2 milioni, in miglioramento rispetto all’indebitamento di 2,9 milioni al 31 dicembre 2019 grazie al flusso di cassa operativo per 18,9 milioni al netto del pagamento di dividendi per 7,2 milioni.
Il presidente e Amministratore delegato di Comer Industries, Matteo Storchi, ha commentato: “l’impatto del lockdown è stato molto severo ed è destinato a rendere ancora più imprevedibile l’evoluzione del mercato. In questo scenario, che ha determinato una contrazione dei ricavi importante, l’azienda però ha beneficiato degli ingenti sforzi effettuati negli ultimi anni per rendere il nostro intero ecosistema produttivo il più efficiente possibile. Il fatto che la marginalità, in rapporto al fatturato, sia rimasta sostanzialmente identica, peraltro con un’incidenza a doppia cifra percentuale, dimostra la qualità e la lungimiranza di questi sforzi”.