doValue – Perdita netta reported di competenza del gruppo per 16,4 mln nel 1H 2020

doValue ha archiviato il primo semestre 2020 con ricavi lordi pari a 164,8 milioni (+47% a/a).

I ricavi di servicing di asset Npl, UTtp e Reo sono ammontati a 147,1 milioni (+50% rispetto al periodo di confronto), includendo anche il contributo di Altamira (consolidata dal secondo semestre 2019). I ricavi da co-investimento e i ricavi da prodotti ancillari e attività minori si sono fissati a 17,7 milioni (+26% rispetto al primo semestre 2019).

Dopo oneri operativi saliti a 115,7 milioni (+57% su base annua), a seguito dell’ampliamento del perimetro di consolidamento, consolidamento l’Ebitda si è attestato a 26,9 milioni (-7% su base annua). Al netto degli elementi non ricorrenti, legati principalmente ai costi dell’operazione per l’acquisizione di Eurobank FPS (oggi doValue Greece) e Altamira Asset Management, l’Ebitda è stato pari a 35,1 milioni (-10% rispetto ai primi sei mesi del 2019).

Il periodo si è chiuso con una perdita netta di competenza del gruppo reported pari a 16,4 milioni (utile netto di 4 milioni nel primo semestre 2019). Al netto degli elementi non ricorrenti, il risultato netto di competenza della capogruppo sarebbe stato pari a -6,1 milioni (+26,6 milioni nei primi sei mesi del 2019).

A livello patrimoniale, al 30 giugno 2020 l’indebitamento finanziario netto è pari a 396,7 milioni (236,5 milioni a fine 2019), con una leva di 2x. Il tutto per l’acquisizione di FPS.

A fine giugno il portafoglio gestito dal gruppo nei 5 mercati in cui opera (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro) è pari a 161,8 miliardi (131,5 miliardi al 31 dicembre 2019).

L’attuale situazione congiunturale legata agli effetti del coronavirus, che non si prevede possa tradursi in mutamenti strutturali delle dinamiche di settore, impone un approccio cauto sull’andamento di breve periodo, in un contesto di limitata visibilità e nonostante le indicazioni positive provenienti dagli incassi di giugno 2020, notevolmente migliorati rispetto ai due mesi precedenti.

Le misure di lockdown hanno causato l’interruzione o il rallentamento di importanti servizi necessari allo svolgimento delle attività di servicing di crediti e asset real estate, tra cui principalmente i tribunali e i servizi a supporto delle operazioni immobiliari.