Il cda di Bper ha preso atto dei cambiamenti generati dall’attuale scenario economico e ha approvato stime riviste finalizzate ad aggiornare i target economico-finanziari del piano industriale al 2021, pur confermandone la validità nelle sue linee guida strategiche e progettuali.
Inoltre, successivamente alla predisposizione del piano industriale, sono state definite ulteriori operazioni straordinarie originariamente non previste (inclusa l’acquisizione del ramo da Intesa Sanpaolo) e suscettibili di ampliare in misura significativa il perimetro del gruppo.
I target rivisti al 2021 alla luce dell’attuale scenario macro
In considerazione dello scenario sopra evidenziato e tenendo conto dei punti di forza strutturali del gruppo, il board stima che l’utile netto consolidato possa risultare pari a circa 235 milioni nel 2021.
Tale risultato è determinato assumendo, tra gli altri elementi, una dinamica attesa dei proventi operativi netti stimata in area 2,5 miliardi al 2021, di cui circa il 50% costituito da margine di interesse e oltre il 40% da commissioni nette, costi della gestione inferiori a 1,6 miliardi e un costo del rischio in area 90 pb.
Il cost/income ratio è atteso di poco superiore al 63% al 2021, mentre il peggioramento del quadro congiunturale prima evidenziato porta a stimare, in modo conservativo, un Npe ratio lordo che potrebbe posizionarsi intorno al 10% alla fine del 2021, anche se sono allo
studio ulteriori misure di contenimento e riduzione dello stock di crediti dubbi che dovrebbero comunque consentire di contenere gli effetti del peggioramento del contesto macroeconomico.
La posizione patrimoniale è prevista mantenersi molto solida con un CET1 ratio fully loaded non inferiore al 13% nel 2021.
Nell’attuale contesto macroeconomico a seguito della situazione di emergenza legata alla pandemia, assume ancora maggiore valenza strategica e industriale l’operazione di acquisizione del ramo da Intesa Sanpaolo che, unitamente all’azione di rafforzamento patrimoniale già prevista, contribuiranno a migliorare la dinamica dei ricavi e
della redditività prospettica, nonché a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria del gruppo.
In particolare, si stima che tali operazioni contribuiranno a migliorare, a fine 2021, sia l’Npe ratio lordo della combined entity (gruppo Bper incluso il ramo), grazie in particolare alla qualità del credito del ramo, portandolo in area 9%, sia il cost/income ratio in diminuzione al 60 per cento.
Di conseguenza, l’utile netto consolidato stimato della combined entity è atteso pari a circa 375 milioni, con una crescita del risultato della gestione operativa di circa 450 milioni rispetto alla situazione stand-alone, in presenza di un costo del credito stimato in modo prudenziale invariato in area 90 pb nel 2021.
Viene confermata la solida posizione patrimoniale, con un CET1 ratio fully loaded della combined entity atteso in area 13% nel 2021.
Linee guida del piano confermate anche nell’attuale scenario di riferimento
Nell’attuale contesto legato alla situazione di emergenza sanitaria, Bper conferma la validità delle azioni strategiche previste nel piano industriale articolato su tre pilastri principali:
- la crescita e sviluppo del business con un focus particolare sui settori con un significativo contenuto commissionale (bancassurance, wealth management e advisory per il segmento imprese, e con un’elevata marginalità, come il credito al consumo;
- il forte incremento dell’efficienza operativa e una sempre maggiore semplificazione della struttura societaria,
- l’accelerazione del de-risking e un ulteriore rafforzamento patrimoniale.
Molte delle azioni previste dal piano industriale sono già state completate o sono attualmente in fase avanzata di realizzazione.
Lo scenario macro di riferimento
La situazione di prolungata emergenza sanitaria e il conseguente rilevante mutamento del contesto macroeconomico attuale e prospettico sono attese incidere in misura significativa sulle dinamiche economico–finanziarie prospettiche del gruppo Bper, così come delineate nel piano industriale 2019-21, modificando in misura non trascurabile le assunzioni poste alla base dei target del piano stesso.
Le previsioni aggiornate relative all’andamento economico in Italia, alla base della revisione delle prospettive economico-finanziarie al 2021, tengono conto di uno scenario che prevede un consistente calo del Pil nel 2020 (-9,4%), con un recupero solo parziale nel 2021 (+5,4%). La fase di normalizzazione è ipotizzata essere graduale a seguito dei primi segnali di ripresa riscontrati a partire dal mese di maggio 2020.